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Sicilia, Ustica – Punta San Paolo, apnea profonda, come disciplina ad impatto zero. A -82 (in assetto costante su due pinne, 3 minuti e dieci secondi), ennesimo trionfo record dopo Capo Carbonara per la cagliaritana, Chiara Obino. Un nuovo record del mondo dopo i fasti del passato con Enzo Maiorca e Umberto Pelizzari nel 1992.
Appena due settimane dal record del mondo conquistato a Cagliari, con 80 metri, la Obino si migliora di due metri e si conferma apneista di punta della nazionale italiana, mentre dal 2 al 9 ottobre parteciperà al campionato del mondo di apnea profonda in programma a Kas Turchia, per riconfermare la leadership mondiale: “Una gara non semplice – ammette Chiara Obino – avevo deciso di provare ancora una volta a superare me stessa ma tutto sembrava remare contro… Quattro sono stati i record de mondo annunciati in questi campionati italiani ma solo io ho centrato l’obiettivo e essere testimoni dei mancati risultati dei tuoi compagni di nazionale non è esattamente motivante… Le condizioni meteo non hanno aiutato, moto ondoso e corrente hanno pesantemente condizionato tutti i giorni di gara. Sapevo di avere una preparazione fisica assolutamente adeguata e così ho cercato davvero di raccogliere tutte le mie risorse mentali e canalizzarle in un’unica direzione: il tuffo perfetto. Solo così avrei potuto realizzare un altro record, il più fondo, in condizioni di gara molto peggiori di quelle che avevo trovato a Cagliari. E ci sono riuscita – dice entusiasta la primatista mondiale, Chiara Obino – una performance fisicamente molto pesante, ho impiegato circa 25 secondi in più del normale a completare discesa e risalita quindi una apnea molto impegnativa, ma tutto è andato al meglio e il record è stato fatto”