Non solo camerieri e stagionali, la sindrome da reddito di cittadinanza colpisce anche donne delle pulizie e assistenti per gli anziani. Introvabili. Anzi, trovare se ne trovano. Dieci euro all’ora, rigorosamente in nero. Provate solo ad accennare l’intenzione di far firmare loro un contratto, cosa che fino a prima della sciagurata misura voluta dai 5 stelle era l’obiettivo della vita: tutti in fuga, perché meglio incassare in nero, prendere il reddito di cittadinanza e far pagare le tasse ai poveri stupidi che non possono o non vogliono evaderle.
Lo scandalo sta prima di tutto nel fatto di aver fallito completamente l’obiettivo per cui è stato istituto, ovvero creare posti di lavoro: neanche uno, finora, non pervenuto, con buona pace di quei navigator anche loro pagati a peso d’oro da nullafacenti. Secondo, non è vero che è una misura che aiuta chi davvero ne ha bisogno: per dare una mano a chi non può vivere serve altro, non certo soldi a pioggia a maglie larghe, con controlli talmente blandi che non servono proprio a nulla. Roberta Porcu, che vive a Genneruxi, ci ha contatti per raccontare la sua storia, una delle tantissime che ci vengono segnalate ormai quotidianamente. “Sono mesi che cerco una persona che si occupi di mia madre, una persona anziana ma del tutto autosufficiente, per tenerle compagnia al mattino, portarla a fare una passeggiata, aiutarla a cucinare. Mai avrei immaginato quello che sto vivendo: decine di colloqui, molte ragazze che si offrono per la prova, qualcuna anche brava e molto disponibile. Finché non si parla di contratto. A quel punto si alza il muro, e ti dicono che il contratto non possono accettarlo perché perderebbero il reddito di cittadinanza, ma che sono disponibili a lavorare in nero. Una cosa assurda – incalza Roberta – che ho deciso di denunciare il tutto a chi di competenza. E’ uno scandalo, ingiusto per i cittadini onesti che lavorano e pagano le tasse, e per chi come me vorrebbe garantire un lavoro regolare e alla luce del sole”.
Stessa storia per Angela Melis, lei vive a Su Planu e vorrebbe un aiuto per le pulizie in casa. Tariffe alle stelle e nessuna intenzione, neanche lontanissima, di firmare un contratto. “La storia è sempre la stessa, tutte disponibili fino a quando non si parla di contratto. A quel punto si irrigidiscono e rinunciano, perché altrimenti perderebbero il sussidio. E’ davvero imbarazzante – aggiunge Angela – Almeno servisse a dare davvero un aiuto a chi davvero ne ha bisogno. Invece, proprio loro a volte hanno vergogna a chiedere aiuto mentre in tanti lo incassano senza problemi, continuano con lavoretti in nero e si danno alla bella vita alla faccia di noi onesti lavoratori”.
Le denunce delle due signore sono sovrapponibili a tantissime altre da parte di privati, e confermano che ristoratori e albergatori avevano ragione a lanciare l’allarme sul fatto che siano spariti gli stagionali. Non ci sono camerieri, zero operai, nessuno che abbia più voglia di fare la stagione: meglio il reddito di cittadinanza, che ha creato zero posti di lavoro e alimentato un perverso meccanismo di parassitismo sociale senza precedenti.