Un assistente familiare per i soggetti fragili: patto Caritas-Acli

Nuovi servizi per le famiglie in difficoltà grazie a una nuova rete tra Caritas, Acli e Patronato Acli per un lavoro di cura di qualità


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Giovedì 22 ottobre 2015 alle ore 11 presso la sala stampa del Seminario Arcivescovile (via Mons. Cogoni 9, Cagliari) sarà presentata la Rete Caritas-Acli-Patronato Acli per un lavoro di cura di qualità. I servizi offerti dalla Rete saranno favorire l’incontro trasparente fra domanda e offerta di lavoro, assicurare la dignità e i diritti delle persone e, al tempo stesso, proporre alle famiglie un’assistenza con competenze verificate e formate, e costruire un rapporto basato sulla fiducia e la serietà. Gli utenti dei Centri di ascolto della Caritas diocesana di Cagliari avranno la possibilità di verificare, valorizzare e completare le loro competenze nell’ambito della cura alla persona, maturate nell’esperienza di lavoro, familiare o di volontariato.

Le famiglie che ricercano questo tipo di professionalità potranno recarsi allo Sportello Lavoro del Patronato Acli, che è Agenzia per il lavoro autorizzata, e saranno seguite nel percorso di ricerca, individuazione e inserimento al lavoro di un assistente familiare per i soggetti fragili del proprio contesto familiare. Questa collaborazione, supportata da una costante condivisione di informazioni e valutazioni congiunte, è centrata sui valori di un lavoro regolare e di qualità in grado di rispondere ad un bisogno sociale diffuso. Famiglie e lavoratori potranno poi fruire dei servizi di accompagnamento sociale del Patronato. La Rete nasce da un percorso formativo congiunto, ancora in corso, degli operatori Caritas e del Patronato Acli, con il supporto e attraverso le metodologie della Cooperativa Anziani e non solo, che da oltre un decennio opera a livello europeo sui temi di frontiera dell’innovazione sociale. L’intesa è frutto della Convenzione nazionale firmata nel 2013 tra Caritas Italiana, Acli e Patronato Acli. L’esperienza di Cagliari si potrà successivamente estendere al resto del territorio regionale. La Rete è aperta agli altri soggetti del terzo settore e della cooperazione che condividano i valori portanti dell’iniziativa e si rivolge all’Agenzia regionale per il lavoro, cui propone non solo un’azione comune volta alla sensibilizzazione della comunità sull’importanza del lavoro regolare e della trasparenza, ma anche la condivisione di una banca dati che, connessa a un servizio pubblico di certificazione delle competenze, può costituire la base per un Albo professionale che offra garanzie alle famiglie. Oggi, sempre più i versanti del lavoro e dell’inclusione sociale sono strettamente intrecciati; mettere in comune servizi, professionalità, volontà e valori costituisce la strada per vincere la sfida per una comunità solidale


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