È stato condannato a quattro anni di carcere per omicidio stradale Osazee Igbinoghodua, il nigeriano che a maggio 2021, durante un party clandestino, viste le restrizioni legate al Covid, a Quartu Sant’Elena, aveva litigato con un connazionale, Friday Oshoman, investendolo con l’auto e schiacciandolo contro un muro. Oshoman era morto praticamente sul colpo. Oggi la condanna da parte della Corte d’Assise di Cagliari: non è stata accolta la ricostruzione che ha portato la difesa dei parenti della vittima a chiedere l’omicidio volontario. La giudice Tiziana Marogna ha invece riconosciuto l’attenuante dell’eccesso colposo di legittima difesa e della provocazione: Igbinoghodua, oggi 43enne, avrebbe dunque reagito per difendersi dal rivale, uccidendolo. Dietro le sbarre a Uta sin dai giorni successivi all’omicidio, il nigeriano è stato scarcerato su ordine della Corte. I legali del quarantatrenne avevano puntato proprio sull’aggressione, subita dal loro assistito da parte di Friday Oshoman.
Delusi Stefano Marcialis, Antonella Spissu e Alessandra Pomata, i tre avvocati di parte civile che hanno assistito i parenti della vittima e, in un caso, un altro giovane rimasto coinvolto: “Non è stato riconosciuto l’omicidio aggravato”, spiega, a Casteddu Online, l’avvocato Marcialis. “Purtroppo chi ha ucciso Oshoman è libero. Attendiamo di conoscere le motivazioni della sentenza per valutare, a livello civile, un ricorso in appello”.