Uccise la moglie e tentò il suicidio, condannato a 21 anni a Cagliari

Il delitto fu compiuto a Serramanna il 5 maggio del 2020. Giovanni Murtas, falegmane 59enne, accoltellò a morte Marisa Pireddu, 51enne, e con lo stesso coltello tentò di uccidersi. Fu salvato dai carabinieri e restò 3 mesi in coma. Oggi la corte d’assise ha emesso la sentenza che l’imputato ha ascoltato in collegamento video dal carcere di Uta


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Condannato a 21 anni di carcere per aver ucciso la moglie 51enne, Marisa Pireddu, con 58 coltellate a Serramanna, nel sud Sardegna. Questa la pena inflitta dalla corte d’assise di Cagliari al 59enne Giovanni Murtas, che dopo l’uxoricidio aveva cercato di suicidarsi, pugnalandosi al petto, salvato dall’intervento dei carabinieri. Ricoverato in ospedale, era rimasto per tre mesi in coma. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 24 anni. L’imputato dovrà risarcire le parti civili per un importo totale di 45mila euro.

I giudici hanno concesso a Murtas le attenuanti generiche. Giovanni Murtas, falegname di 59 anni di Serramanna, è stato riconosciuto colpevole di uxoricidio dalla Corte d’Assise di Cagliari presieduta dalla giudice Tiziana Marogna, affiancata dalla collega Alessandra Angioni. Il femminicidio era avvenuto il 5 maggio 2020 nella loro casa di Serramanna (sud Sardegna).

Giovanni Murtas, in collegamento video dal carcere di Uta, ha ascoltato in silenzio la lettura della sentenza.


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