Tutti a donare il sangue, paradosso al Brotzu:”Non c’è posto, tornate”

Emergenza sangue, la bellissima solidarietà dei cagliaritani: in centinaia a donare il sangue, tutto esaurito al Brotzu con file interminabili. Quando i cittadini rispondono nel nome di chi soffre


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“Considerata l’emergenza sangue nell’hinterland e non solo, da donatrice mi sono appena recata al centro donazioni dell’ospedale Brotzu, all’ingresso però mi è stato detto testualmente non le conviene aspettare c’è troppa gente, torni un altro giorno con calma. Allora mi sono recata al centro Avis di via Talete, la risposta è stata che hanno chiuso l’accettazione un’ora fa perché ci sono 20 persone in fila. E’ il paradosso”. 

Chi scrive al nostro giornale è una donatrice, come lei tante persone sensibili al problema, ma che in questi giorni stanno riscontrando disagi non indifferenti: “La gente sta rispondendo tutta in massa agli appelli disperati di questi giorni – avverte Ivano Argiolas, presidente Centrale di Thalassa Azione Onlus – chiaramente si intasano i centri. I donatori si lamentano per la fila o perchè vengono invitati a tornare. Ma se il popolo a gennaio non dona, e poi donano tutti insieme, negli stessi 3/4 giorni, la colpa di chi è”? 

EMERGENZA SANGUE. “Nei giorni scorsi – prosegue Ivano Argiolas – i sardi hanno verificato quanto sia debole il nostro sistema trasfusionale, e non tanto per carenze di tipo organico – anche se si può e deve fare di più anche in questo senso – ma per il semplice fatto che le donazioni globali sono ancora poche. La nostra regione Sardegna infatti è obbligata ad importare circa 30 mila sacche da alcune regioni del nord Italia, e quando queste regioni non sono in grado di assicurarci un po’ del loro sangue la Sardegna rimane senza. Cosa succede quando questo accade? L’abbiamo visto nei giorni scorsi: negli ospedali, in particolare al Brotzu di Cagliari, sono stati rimandati gli interventi meno urgenti e i reparti dell’ospedale Microcitemico di Cagliari, in particolare quello dedicato alla talassemia, sono andati il grave sofferenza. I Sardi sono generosi, ma non basta. Per fortuna i sardi hanno risposto con generosità agli appelli di Thalassa Azione e di CAST, così come a quelli lanciati da AVIS. L’emergenza sta lentamente rientrando e nei reparti di tutti gli ospedali sta tornando il sangue. Alcuni donatori hanno lamentato disagi a causa delle file, o perché rimandati di qualche giorno alla donazione. Questo è normale, e abbiamo ancora impresse le immagini dei telegiornali nazionali con file lunghissime subito dopo i terremoti del centro Italia dei mesi scorsi così come dopo la catastrofe ferroviaria avvenuta in Puglia nel luglio scorso. Ma di fronte al bisogno bisogna portar pazienza. Noi chiediamo ai nostri concittadini di donare con regolarità e programmando la donazione ogni 4 mesi per gli uomini, e due volte all’anno per le donne”.


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