Truffa del bancomat, preoccupa la situazione in Sardegna: i consigli della polizia

Negli ultimi tempi si è riscontrato un notevole incremento delle denunce per truffa presentate presso gli uffici della Polizia di Stato; un femonemo ricorrente è quello dei raggiri on-line,  effettuati mediante l’utilizzo degli ATM (Bancomat). I pericoli e i metodi da seguire


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Negli ultimi tempi si è riscontrato un notevole incremento delle denunce per truffa presentate presso gli uffici della Polizia di Stato; un femonemo ricorrente è quello dei raggiri on-line,  effettuati mediante l’utilizzo degli ATM (Bancomat).

Durante il periodo di avvicinamento alle festività, infatti, aumentano le operazioni di acquisto/vendita via web e, in questo contesto, succede spesso che la vittima designata, dopo aver pubblicato un annuncio su internet per la vendita di un oggetto, venga contattata da una persona che, fingendo interesse all’acquisto, inizia una trattativa.

L’acquirente, in genere, mostra da subito molto interesse all’acquisto e, senza richiedere alcun dettaglio circa le caratteristiche dell’oggetto in vendita, per assicurarselo, chiede di poterlo acquistare al più presto mediante una tipologia di bonifico che si può effettuare immediatamente tramite l’utilizzo di uno sportello bancomat, senza attendere le lungaggini dei bonifici ordinari.

La vittima, una volta recatasi presso lo sportello bancomat, anche questo solitamente indicato dal truffatore, contatta nuovamente l’acquirente il quale, spiegata nel dettaglio la procedura da attuare, suggerisce, in maniera minuziosa, i vari passaggi da effettuare per ricevere il bonifico immediatamente e direttamente dallo sportello. Nella maggior parte dei casi le vittime, inizialmente titubanti e diffidenti verso tale procedura, vengono abilmente raggirate dall’interlocutore che riesce a convincerle della bontà dell’operazione, rappresentandone i vantaggi in termini di rapidità, sicurezza e istantaneità dell’accredito, elemento che, a detta del truffatore, consentirà al venditore di avere il denaro sul conto ancor prima che quest’ultimo invii la merce all’acquirente, in una dimostrazione di fiducia nei confronti del venditore.

Terminata l’operazione, la malcapitata vittima, dopo aver atteso inutilmente l’accredito del denaro, realizza che anziché aver ricevuto il bonifico, lo ha effettuato a proprie spese sul conto o sulla carta indicata dal truffatore.     

Al fine di scongiurare i pericoli derivanti da queste infime tipologie di raggiri, la Polizia di Stato consiglia di diffidare da acquirenti che mostrano poco interesse alle caratteristiche della merce (solitamente, un acquirente interessato, quando acquista un prodotto usato, saggia la bontà dell’oggetto con domande riguardanti le caratteristiche e lo stato di conservazione dello stesso, richiedendo, eventualmente, delle foto ulteriori rispetto a quelle inserite nella piattaforma di vendita).

Diffidare da modalità di accredito/addebito su carta o conto corrente non convenzionali, che prospettino particolari vantaggi per il venditore/acquirente.

Nei casi di dubbio, contattare sempre il 113, un operatore della Polizia di Stato sarà sempre pronto e disponibile a dare dei consigli utili, volti a scongiurare sgradevoli sorprese.


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