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Poche cose possono modificare il corso di un’esistenza come la decisione di partire in Erasmus. Trent’anni dopo quel primo viaggio, nato dall’intuizione della pedagogista Sofia Corradi, tutta l’Europa festeggia il programma lanciato dalla Commissione Europea, e l’Università di Sassari annuncia per martedì 27 giugno alle 10.00 l’evento “Una pietra miliare per l’Europa: 30° anniversario del programma Erasmus”. All’appuntamento nell’aula magna dell’Ateneo interverranno, tra gli altri, Alessia Pellegrini dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire e Paola Castellucci del Dipartimento per la formazione superiore e la Ricerca, Direzione generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore, MIUR (Ministero Istruzione, Università e Ricerca). Sarà la giornalista di Repubblica Cristina Nadotti a moderare un incontro che sarà anche un’occasione per conoscere le storie di chi – grazie all’Erasmus – ha costruito una carriera di successi e opportunità, in Italia o all’estero, in istituzioni pubbliche e private di alto livello come la NASA, per citarne una.
Sono previsti i saluti del Rettore Massimo Carpinelli, del Delegato rettorale per l’internazionalizzazione Luciano Gutierrez, del Direttore Generale Guido Croci. Parteciperanno il Sindaco di Sassari Nicola Sanna, l’Assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, Giuseppe Dessena, il Direttore del Conservatorio di Sassari Antonio Ligios, il responsabile dell’Ufficio relazioni internazionali dell’Università Savio Regaglia e il presidente dell’associazione Esn Sassari Michele Usai.
Nel corso della mattinata, si esibirà il “Saxonos Quartet” del Conservatorio di musica “Luigi Canepa”.
Dal 1987, il programma Erasmus ha offerto a 9 milioni di persone l’opportunità di studiare, formarsi, partecipare ad attività di volontariato o acquisire un’esperienza professionale all’estero. Oltre tre milioni di studenti hanno svolto una mobilità a fini di studio o di tirocinio in ambito universitario. L’Università di Sassari ha aderito fin dai primi anni al programma Erasmus, che è un fattore molto rilevante per l’internazionalizzazione dell’Ateneo. Negli ultimi anni, il numero degli studenti in mobilità ha registrato un incremento notevole e nel 2016/17 oltre 850 studenti e studentesse hanno avuto la possibilità di recarsi all’estero per arricchire la propria formazione.