Tremila stomizzati sardi abbandonati: “Niente sacche in piena estate, rivogliamo la nostra dignità”

Scorte finite, chi è costretto a convivere con una sacca attaccata all’intestino in grossa difficoltà. Lorena Porceddu, presidentessa A.I. Stom: “Nuova gara aggiudicata ma c’è troppa incertezza, la Regione deve garantire i fondi per almeno un anno”. E nella pagina Facebook dell’associazione spunta un paragone pungente: “Noi usiamo una sacca 24 ore su 24, voi usate la carta igienica e le mutande pulite sempre”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Ha ricevuto decine di telefonate e il suo smartphone è bollente, nonostante l’associazione che dirige sia andata ufficialmente in ferie da una settimana. Lorena Porceddu, presidentessa dell’A.I. Stom Sardegna, sta compilando un elenco sempre più lungo di pazienti stomizzati sardi che contattano l’Assl e che si sentono rispondere che le sacche sono terminate. Scorte finite, o al lumicino, in varie zone della Sardegna, ma il problema potrebbe presto estendersi a tutta la Regione: “Molti di noi usano una sacca 24 ore su 24, voi usate la carta igienica e le mutande pulite sempre. Dateci modo di essere puliti anche noi, e di vivere una vita dignitosa. Basta sentirci dire non ci sono fondi, non abbiamo ancora messo in ordine i programmi e cavolate varie. Noi ogni giorno come voi espletiamo i nostri bisogni ma dentro una sacca e non ci possiamo bloccare solo perché ci sono problemi burocratici. Basta, ora siamo stanchi, vogliamo vivere sereni”, questo il testo di un post, tanto provocatorio quanto pungente, pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook dell’associazione.
“C’è una nuova gara per l’affidamento del servizio, ma la Regione deve garantire una copertura economica annuale. Quando darà i soldi? A settembre, col collegato alla finanziaria? Ma ci saranno fondi per noi?”, domanda, preoccupata, la Porceddu. “Non è solo una questione di diritto alla salute, che già è predominante, ma anche di dignità personale. La Regione e chi di dovere deve capire che siamo ormai quasi tremila in tutta Sardegna, noi stomizzati, e non possiamo essere sempre trattati come fantasmi ma, anzi, pretendiamo di essere messi nelle condizioni di vivere una vita normale come tutte le altre persone, con la possibilità di uscire, andare al mare, andare dove vogliamo con la sicurezza di poter fare affidamento, ogni istante, sui nostri presìdi”.


In questo articolo: