Trapianti a rischio, sos al Brotzu: “Si rischia la paralisi, operatori salvano le vite e vengono trascurati”

La denuncia allarmante di Attilio Carta, segretario Uil: “Il tempo è abbondantemente scaduto. Altrimenti il nefasto rischio della paralisi dell’attività stessa è sempre più concreto ed imminente! L’epilogo è dietro l’angolo! Infatti siamo giunti al punto in cui ogni qualvolta c’è la necessità di un prelievo d’organo e conseguente trapianto, causa la mancata disponibilità di personale dedicato, si porrà la tragica prospettiva di dover individuare la priorità d’intervento tra trapianto o normali urgenze-emergenze che giungono al Brotzu”


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Trapianti a rischio in Sardegna. Il grido d’allarme arriva dal Brotzu, per la precisione dal segretario Uil Attilio Carta, che lancia un grido di allarme: “Sempre di più, si sta percependo che l’attività trapiantologica in Sardegna sia a forte rischio- spiega Attilio Carta-  già negli ultimi anni per un susseguirsi di scelte poco lungimiranti e una serie di fattori negativi abbiamo assistito ad una sofferenza crescente di questa attività strategica per l’intera popolazione Sarda. La palese “superficialità” nell’utilizzo improprio di alcuni istituti contrattuali, pur con forte contestazione sindacale, ha nel tempo deragliato verso una gestione, di dubbia legittimità, dei relativi fondi”.

Ma è sul Brotzu che viene puntato il focus della Uil, e sulla situazione difficile in cui versano gli operatori del più grande ospedale sardo: “Non bastasse, dal mese di maggio 2019, in modo unilaterale, sono state bloccate le indennità agli operatori del Brotzu- aggiunge Attilio Carta, segretario della Uil- che da sempre hanno salvato la vita ai tanti pazienti in attesa di una lodevole donazione di un organo di un’altra persona irrimediabilmente deceduta, ma nonostante ciò questi stessi stessi professionisti, pur non percependo quanto loro dovuto dagli specifici accordi, in questi quattordici mesi, hanno caparbiamente garantito la continuità dei trapianti d’organo. Ma la pazienza, si sa, anche se enorme ha pur sempre una fine. Il tempo è abbondantemente scaduto. Altrimenti il nefasto rischio della paralisi dell’attività stessa è sempre più concreto ed imminente! L’epilogo è dietro l’angolo! Infatti siamo giunti al punto in cui ogni qualvolta c’è la necessità di un prelievo d’organo e conseguente trapianto, causa la mancata disponibilità di personale dedicato, si porrà la tragica prospettiva di dover individuare la priorità d’intervento tra trapianto o normali urgenze-emergenze che giungono al Brotzu. Una tragedia da scongiurare in tutti i modi e con tutti i mezzi! Attività questa che non si può gestire con sistemi autoritari o ricattatori ma che necessita invece di una pianificazione organizzativa fuori dal normale orario di Lavoro che preveda un rodato sistema operativo fortemente incentivante. Ma ciò può essere garantito solamente con un massiccio intervento finanziario da parte della Regione. Intervento rigorosamente specifico per l’attività trapiantologica, non soggetto, pertanto, ad alcun condizionamento di sorta. Con coraggio, quindi, si ponga definitivamente e fine a tale confusione generale”.

E adesso quale potrebbe essere il quadro futuro sul fronte dei trapianti? “Con collaudato spirito costruttivo per la tutela dei Lavoratori e il bene dei Pazienti e dei Cittadini la UIL ha recentemente avanzato l’allegata proposta di regolamentazione dell’attività di Trapianti d’organo. Ma, anche se regolarmente inviata a tutti gli organi competenti, assistiamo al solito il silenzio più totale. Tutto ciò appare quanto meno irresponsabile. Di fronte al numero crescente dei famigerati viaggi della speranza, non si risponde col silenzio. La politica tuteli realmente il benessere dei Sardi. Riappropriandosi del suo ruolo di indirizzo Sanitario, con tutti i mezzi e senza indugio ulteriore, ponga subito rimedio a questo triste scenario assistenziale”, conclude Attilio Carta, segretario della Uil Fp.


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