Dopo tre anni di indagini del Corpo Forestale è finalmente stato possibile rimettere in libertà ben duecentoundici tartarughe e di iscrivere nel registro degli indagati ventisei persone, responsabili del traffico degli animali, che venivano spediti, attraverso corrieri, all’interno di scatole prive di prese d’aria.
Tutti i requisiti richiesti dalla normativa per il trasporto di animali non venivano dunque rispettati e, queste violazioni, hanno fatto scattare un’inchiesta che ha preso il via tre anni fa.
Un’indagine complessa, partita nel 2010, in seguito al ritrovamento all’aeroporto di Alghero di due pacchi con all’interno tredici “testuggini terrestri”.