Sono sempre gravissime, ma stabili, le condizioni di Luisa Carta: ha un grave trauma cranico ed è in coma. Lotta ancora, dopo 48 ore dal grave episodio in cui il fratello Diego l’ha colpita con un’anfora e due spiedi. I soccorsi sono stati fondamentali, tempestivi, e le permettono di lottare ancora, con tutte le sue forze.
Oggi si è tenuto il primo interrogatorio. A Radio CASTEDDU, Anna Laura Miglior, uno degli avvocati difensori di Diego Carta: “Si è mostrato dispiaciuto, tantissimo per ciò che ha fatto. È stata confermata la legittimità dell’arresto disposta dal giudice con la custodia cautelare in carcere, siamo esattamente agli inizi di una vicenda che deve ancora evolvere. Speriamo positivamente per la signora che, ci auguriamo tutti, possa riprendere una vita normale, questa è la prima cosa che preme a tutti quanti sicuramente, e, prima di tutti, al fratello”.
Un interrogatorio abbastanza breve, durato circa 40 minuti. C’è un pentimento, Carta ha detto che non voleva che andasse così: “Assolutamente, tra l’altro, per conoscenza pregressa, so bene quanto era affezionato alla sorella, ne parlava sempre in termini assolutamente positivi. Vedremo che cosa è successo”. I prossimi passi giudiziari potrebbero eventualmente disporre degli approfondimenti: “Certamente, il pubblico ministero sicuramente procederà in tal senso perché bisogna andare a verificare quale fosse la reale volontà dell’indagato, ci saranno ulteriori approfondimenti anche se la situazione sembra, di prima lettura, facilissima da definire e invece bisognerà assolutamente approfondirla”. Approfondimenti legati alla personalità di Diego Carta? “È più che evidente che bisogna sempre andare a verificare quale potesse essere la volontà”.
Risentite qui l’intervista a Anna Laura Miglior del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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