Tensione nel carcere di Uta: “Un detenuto ha preso a morsi due agenti”

Caos nella casa circondariale: “Due agenti sono stati morsi alle mani e un terzo si è lussato una spalla. Basta con queste aggressioni”


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Un nuovo episodio choc all’interno del carcere di Uta, dove un detenuto ha aggredito due agenti. A darne notizia è Luca Loi, dirigente cagliaritano del sindacato Sappe. L’episodio è avvenuto oggi, e il bilancio finale è di tre agenti feriti: “I colleghi stavano stilando un rapporto disciplinare in seguito a una serie di insulti lanciati dal detenuto nei confronti di un poliziotto. Il detenuto è riuscito a mordere le mani di due agenti, adesso si trovano all’ospedale per fare tutti i controlli relativi alle malattie virali. Un terzo agente, intervenuto per soccorrere i due colleghi, ha rimediato una lussazione alla spalla. Da parte nostra”, dice Loi, contattato telefonicamente da Casteddu Online, “va tutta la nostra solidarietà ai tre poliziotti aggrediti. Ancora una volta chiediamo che il personale della polizia penitenziaria venga dotato di adeguati mezzi necessari a contrastare queste situazioni”. Per il segretario generale del Sappe, Donato Capece, “la situazione delle carceri sarde è diventata insostenibile, i costanti e continui eventi critici che si verificano ogni giorno nelle carceri ne sono la più evidente dimostrazione. Poliziotti aggrediti, feriti, sequestrati, contusi, insultati e offesi. La sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della polizia penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza di personale, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento”.

 

Criticità anche nel carcere sassarese di Bancali. Antonio Cannas, delegato nazionale per la Sardegna del sindacato, fa “un plauso agli uomini della polizia penitenziaria di Bancali a che, nonostante la cronica carenza di personale, non rinunciano al controllo e alla repressione di condotte messe in atto dai detenuti. Al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria chiediamo interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai reparti di polizia penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”.


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