Talmente forti che Storari faceva tirare gli avversari, per allenarsi

Lo strapotere del Cagliari in Serie B, visto da Nino Nonnis


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di Nino Nonnis

Avevo scritto: quando giocherà anche bene non ce ne sarà per nessuno, in B ovviamente. Il tifo va bene sempre, nei limiti, ma la funzione critica non deve abdicare mai. All’inizio della partita ho pensato alla inconsistenza dell’Ascoli. Il secondo tempo ha mostrato una certa consistenza degli avversari e ci ha dato conto di quanto siamo stati capaci di fare nel primo. Anche i nostri avversari c’erano, se lasciati giocare come troppo spesso il Cagliari ha fatto. Quella mezzora finale ha dimostrato ulteriormente la forza nostra, quando la dispieghiamo compiutamente. Già da qualche partita vi erano stati dei miglioramenti, dovuti a una migliore disposizione in campo e a uno sfruttamento di qualche giocatore secondo le sue caratteristiche, Pedro per tutti.

Questa volta abbiamo applicato per la prima volta una intensità corale in tutte le parti del campo, in frenesia dinamica, ci mancava solo che anche Storari e il medico sociale andassero a raddoppiare. Ci si muoveva tutti e si giocava vicini, sollevavi la testa e avevi quattro passaggi possibili, senza dover tentare lanci improbabili. Il cronista ha detto che quel ritmo non poteva reggerlo per tutta la partita. Non sono d’accordo. È stato un rilassamento mentale, non fisico. Abbiamo braccato gli avversari, impedito i loro fraseggi, reimpostato con lucidità, esprimendo un calcio nitido, solido, con soluzioni varie in tutte le parti del campo. Poi non ce n’è stato bisogno. Abbiamo finalmente sperimentato i nostri limiti, superandoli in positivo. Le ciambelle non usciranno sempre col buco preciso, però sappiamo quanto buone possiamo farle. Ha giocato bene anche Murru, più immediato, veloce nel proporsi e più puntuale nella marcatura ravvicinata. Contano i piedi, ma anche la testa e l’atteggiamento contano. Pedro ha giocato in show room, con tocchi infinitesimali, inserimenti studiati al computer, e un gol dichiarato come a biliardo “Palla in buca d’angolo”. La stessa del rigore, ormai aveva trovato il canale. Storari, molto spesso uomo immagine con traversa sopra la testa, ha intuito la giornata giusta e si è esibito anche lui, alla pari. Mi è venuto il sospetto che abbia chiesto lui ai compagni di lasciar tirare gli avversari.

 


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