Talassemia, il grido d’aiuto: il reparto cagliaritano sta soffocando

Ivano Argiolas, presidente dell’associazione dei talassemici cagliaritani, lancia l’allarme con un articolo su Casteddu Online: “Noi malati, considerati come l’ultima ruota del carro in un  ospedale inadeguato. Con le nostre vite a rischio”


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Se i reparti di oncoematologia e neuropsichiatria sono in affanno, il reparto di talassemia non ride. La situazione del reparto che assiste le persone con talassemia all’ospedale Microcitemico di Cagliari è critica. Un ospedale, quello di Cagliari, noto in tutto il bacino mediterraneo ed oltre come uno dei più all’avanguardia in fatto di assistenza e ricerca. Oltre alla totale inadeguatezza dei reparti (al primo piano manca perfino l’ossigeno), a preoccupare è la mancanza di programmazione a medio e lungo termine. Entro pochi anni andranno in pensione alcuni medici e non abbiamo prospettive sul turnover. Un ospedale, il Microcitemico, in cui afferiscono quasi 500 persone di cui la stragrande maggioranza over 30 e fino ai 60 anni di età. A nulla serve avere tanti medici specializzandi che si alternano ripetutamente nelle nostre stanze, infatti sono tutte a formazione pediatrica e finito il loro periodo vanno via.

Da più di un anno è pronto un progetto studiato dagli ingegneri della Asl 8, i medici e i rappresentati dei pazienti. I lavori sarebbero dovuti partire il 1 luglio 2014. Ad oggi tutto è fermo. 
Un ospedale, il Microcitemico di Cagliari, dove la talassemia è di fatto considerata come marginale, e noi che la talassemia ce l’abbiamo,siamo trattati come l’ultima ruota del carro.

Non esistono pazienti di serie A e di serie B, e per questo offriamo la massima solidarietà agli amici di Oncoematologia e Neuropsichiatria, sperando che prima o puoi a qualcuno venga in mente di occuparsi anche di noi.

Ivano Argiolas 
Presidente di Thalassa Azione Centrale Onlus


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