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Taglio della vegetazione mediterranea per aprire nuove piste per mountain bike, realizzazione di trampolini per salti, piste con solchi di erosione sempre più profondi. Il quadro impietoso dell’area protetta della Sella del Diavolo è stato tratteggiato dagli ecologisti del Grig (Gruppo di intervento giuridico) che denunciano l’attività dei ciclisti nella zona che calpestano la vegetazione mediterranea con la mountain bike senza alcuna considerazione dei danni naturalistici che provocano. “Ancora in queste ultime settimane sulla Sella del Diavolo sono stati verificati tagli di vegetazione mediterranea per realizzare nuovi percorsi per mountain bike, senza che nessuno ne risponda”, denuncia Stefano Deliperi, “mentre le amministrazioni pubbliche competenti – Regione e Comune di Cagliari innanzitutto – dormono i sonni dell’ignavia, in attesa magari di chissà quale ennesimo progetto tanto dispendioso quanto evanescente per la tutela concreta del bene ambientale. Disinvoltamente se ne frega, come le autorità pubbliche che dovrebbero salvaguardare habitat naturali tutelati a livello europeo. Nonostante precisi obblighi di salvaguardia, nessun provvedimento di attuazione degli aggiornamenti dei piani di gestione che forniscono tutela – finora in gran parte solo sulla carta – al promontorio cagliaritano di grandissimo valore naturalistico e storico-culturale degradato da attività antropiche decisamente impattanti sui delicati habitat naturali. Il primo provvedimento previsto dai piani di gestione, provvisorio e di emergenza, è il divieto di transito con mountain bike per evitare ulteriore degrado della vegetazione e l’incremento dell’erosione del suolo”.