Siluro del segretario del Pd che si smarca dall'imbarazzo creato dal comunicato con cui la presidente Todde si appropria di un risultato a cui evidentemente non ha in alcun modo contribuito, senza alcun cenno o ringraziamento a chi ha invece permesso di raggiungerlo. "Solo nel 2014 con l'allora maggioranza di centrosinistra, ha avuto inizio un percorso che, nell’arco di 5 anni ha fatto scomparire i focolai di peste suina e ci ha portato a conseguire, dopo altri 5 di ulteriori verifiche, questo risultato di grande importanza economica e sociale", precisa Comandini
L'annuncio da Bruxelles: via anche le ultime restrizioni. Esulta la presidente Todde e gli assessori dell'Agricoltura e della Sanità: "Siamo un modello da seguire. Siamo riusciti in un'impresa che dieci anni fa in molti consideravano impossibile da realizzare. È un ottimo esempio dei risultati che i sardi possono ottenere quando riuniscono le loro forze attorno ad un obiettivo condiviso"
Adesso è ufficiale: sono tre i casi di peste suina africana in tre maiali in un allevamento di Dorgali, ma sono tutti di importazione perché riconducibili al genotipo due, che in queste settimane è stato isolato in Lombardia
L’Europa sblocca la movimentazione vietata da dal 2011, resta solo una zona rossa. Solinas: "L’80% dei comuni potrà commercializzare animali vivi, carni e prosciutti"
Sono stati catturati e abbattuti in quanto privi di proprietario e non registrati all’Anagrafe Zootecnica 81 capi. Questo tipo di animali costituisce la cinghia di trasmissione del virus tra la popolazione selvatica e gli animali domestici
La Regione: "Queste attività rientrano nelle azioni di contrasto al virus della PSA che vedono nella lotta all’allevamento illegale dei suini uno degli aspetti fondamentali. Questo tipo di animali, infatti, costituisce la cinghia di trasmissione del virus tra la popolazione selvatica e gli animali domestici"
Sono quasi 5mila i maiali bradi illegali abbattuti in Sardegna (la gran parte in soli 7 Comuni tra Barbagia e Ogliastra) dal 2015 a oggi da parte della task force regionale
“Lo stop all’importazione dei prodotti suinicoli italiani imposto da Taiwan è incomprensibile e preoccupante. Negando ogni nesso con le restrizioni sui collegamenti decise dal nostro Paese come precauzione sul coronavirus, le autorità di Taipei attribuiscono la scelta a un presunto peggioramento dei casi di peste suina africana in Sardegna. Un quadro che non solo è un ribaltamento della realtà, ma non rende nemmeno giustizia ai grandi sacrifici che il nostro territorio ha sopportato in questi anni nella lotta per l’eradicazione della malattia”. Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu
Il riscontro odierno di otto maiali bradi sieropositivi per Peste suina africana, tra quelli abbattuti a Orgosolo venerdì scorso, conferma che il pascolo brado è pratica ad altissimo rischio per la trasmissione del virus. Tuttavia, con le attività di depopolamento portate avanti, soprattutto dalla fine del 2017 – ha spiegato il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada –, e quindi con meno suini bradi in circolazione che fanno da vero contenitore del virus, abbiamo avuto una forte riduzione della trasmissione della malattia"
Nieddu: "Un obiettivo raggiunto a fronte di importanti costi in termini di sacrifici per la Sardegna, e in particolare per gli allevatori e le comunità locali. Come già ribadito dal presidente Christian Solinas crediamo che oggi sussistano tutti i presupposti per richiedere la rimozione delle limitazioni alle esportazioni di prodotti suinicoli e ridare così respiro a un comparto con grandi potenzialità”
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