Fatte salve la lirica e la concertistica, la domanda è: la musica dal vivo è destinata a scomparire?
Con un processo iniziato in sordina già negli anni ‘80, e ai tempi probabilmente sottovalutato, tra basi preregistrate, playbacks, loop stations, autotune, largo uso di sequencers e altre diavolerie elettroniche, per non dire delle melodie vocali che praticamente stanno scomparendo, sostituite da parlati ritmici spesso molto simili a se stessi e che lasciano ben poco spazio all’espressività, sembra proprio che pop, rock, blues, reggae, progressive, e in generale i generi musicali che hanno cresciuto generazioni di fruitori dalla seconda metà del secolo scorso in poi, siano destinati a scomparire dal panorama della musica dal vivo.