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I turisti stranieri a Cagliari? Non mancano: certo, nel 2019 le crociere attraccate sono state meno rispetto a due anni fa, ma i vacanzieri arrivano anche in nave o, principalmente, in aereo. E, una volta sbarcati in città, “devono sentirsi coccolati”. Come? “Con attività di promozione e intrattenimento”, spiega il sindaco Paolo Truzzu. Ma, nemmeno tanto a margine, è necessario anche riuscire a comunicare con chi arriva dall’estero. E la lingua inglese, ormai diventata universale, dev’essere parlata da chi, quasi ogni giorno, si trova ad avere a che fare con i turisti. E Truzzu, anche grazie ai fondi che arriveranno con la futura tassa di soggiorno, ha in mente l’attivazione “di corsi di inglese per taxisti e commercianti”, ma anche “per i titolari dei locali e il personale dell’amministrazione”. Tutte persone che “hanno contatti quotidiani” con chi sceglie di concedersi qualche giorno di vacanza nel capoluogo sardo. “Vedremo le risorse che avremo a disposizione per incrementare le politiche di accoglienza turistica”. Insomma: all’alba del 2020 non basta più dire “good morning” e “good bye”. Se un turista ha bisogno di sapere come si raggiunge il Poetto o il mercato civico di San Benedetto deve poterlo sapere direttamente dalla viva voce di un taxista o di un negoziante.
Quello dei corsi di lingua inglese sono solo uno degli obbiettivi che Truzzu vuole trasformare in realtà nei prossimi anni: “Siamo una città ospitale, ma sull’accoglienza” dei turisti “possiamo migliorare. Ci sono tante attività di promozione da svolgere”, ed è in questa logica che si inserisce, appunto, quell’euro da far pagare a ogni vacanziero. Il provvedimento dev’essere ancora ufficialmente firmato, ma dei passi indietro sembrano difficili. Anche perché, per quanto riguarda le crociere, “l’anno prossimo avremo un numero maggiore di passeggeri, vuol dire che c’è una piccola inversione di rotta, un fatto positivo”.