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Quarantena obbligatoria per chi, dalla Sardegna, arriva in Svizzera. L’Isola è una delle regioni italiane finita nella “lista nera” del governo elvetico. Una stretta per evitare un lockdown, come hanno spiegato le autorità. E chi sgarra rischia di dover pagare una multa salata: 10mila franchi, circa undicimila euro. E che la situazione dei contagi sia piuttosto delicata lo testimoniano tanto tutti i media locali, quanto anche i residenti. Tra loro ci sono dei sardi. Uno è Andrea Cusumano: 36 anni, di San Sperate, da sei vive a Bellinzona: “Qui c’è stato un aumento di contagi giudicato esagerato, sono state chiuse le discoteche e i club e nei negozi è obbligatoria la mascherina. Con la decisione di imporre la quarantena per chi, dalla Sardegna, arriva in Svizzera, sono riusciti a fare, in parte, ciò che voleva fare il presidente Solinas”. Con la differenza, ovvia, che la Sardegna è una Regione e la Svizzera uno Stato. “Personalmente, ho già deciso di non tornare nell’Isola per Natale e Capodanno, come ho sempre fatto gli anni scorsi. Non voglio correre nessun rischio”, spiega Cusumano, che in Svizzera lavora come informatico.
“Sono uscito pochissimo dal mio laboratorio, qui la mascherina all’aperto è consigliata ma non obbligatoria. A inizio giugno avevano dato la possibilità alle discoteche di riaprire, ma con ingressi contati e l’obbligo di scrivere le proprie generalità in un foglio all’ingresso di tutti i club”. Ora, la nuova serrata, valida sino a fine ottobre. E la Sardegna considerata zona a rischio: “Paura del Coronavirus? Sì, c’è, ma come in tutto il mondo”.