Studenti ammassati nei bus, appello all’Arst del sindaco di Sant’Antioco

Le scene sono purtroppo sempre le stesse: corse frenetiche per accaparrarsi un posto, decine di ragazzi costretti a viaggiare in piedi e pigiati come sardine, alla faccia non solo del Covid ma anche della dignità e del diritto ad andare a scuola in condizioni decenti. Le tratte incriminate sono Calasetta-Sant’Antioco e Sant’Antioco Carbonia, ma Ignazio Locci non ci sta: “Stiamo con gli studenti”


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Appello all’ARST affinché aumenti immediatamente il numero dei mezzi dedicati agli studenti pendolari che, dai Comuni delle isole di Sant’Antioco e San Pietro, partono quotidianamente per raggiungere gli istituti scolastici sia di Sant’Antioco che di Carbonia dal sindaco di sant’Antioco, Ignazio Locci. “Abbiamo ricevuto le lamentele di studenti e famiglie talvolta corredate da immagini e video che testimoniano quanto il viaggio giornaliero da Calasetta a Sant’Antioco e da Sant’Antioco a Carbonia (andata e ritorno), sia un vero e proprio incubo per la popolazione studentesca: prima la ressa per salire e accaparrarsi un posto seduti, poi, naturalmente, il disagio e l’amarezza per coloro che rimangono in piedi, costretti ad affrontare il viaggio senza un posto a sedere. Fatto, questo, che come è noto mette anche a rischio la sicurezza del viaggiatore”.

Il sindaco ricorda che “questa situazione si ripete ogni anno: è inaccettabile che non si riesca a garantire un servizio dignitoso sin dal primo giorno di scuola. Peraltro capita che gli studenti restino a terra al rientro, considerato che il parco mezzi in dotazione all’ARST annovera anche bus datati e mal funzionanti che non di rado si rompono non garantendo il rientro a casa se non a orari improponibili, dopo l’arrivo del mezzo sostitutivo. Ci schieriamo con convinzione accanto agli studenti, alle loro famiglie, e ci appelliamo all’ARST nella speranza prenda atto definitivamente delle difficoltà che i nostri ragazzi sono costretti a subire semplicemente per recarsi a scuola, maggiorando immediatamente il numero dei pullman a disposizione”, conclude Locci.