“Meno affitti in nero più case delle studente. Via Roma la casa che non c’è. Ersu boga su dinai”. Recitano i cartelloni appesi di fronte alla casa dello studente di di via Roma, chiusa da un anno e mezzo per lavori di ristrutturazione, mai iniziati. Non va meglio nella residenza di via Trentino senza mensa da un anno. Mentre quella di via Montesanto cade a pezzi.
Una situazione che è solo la punta dell’iceberg del disastro case dello studente di Cagliari, a detta degli studenti, che ieri pomeriggio hanno organizzato un sit in per ribadire la necessità di riavere i 185 posti letto tagliati, a fronte dei sempre più numerosi idonei non beneficiari, arrivati nel 2013 a toccare il 50% degli aventi diritto.
“Siamo stanchi delle promesse dell’ERSU, che gioca con la pazienza degli studenti ben sapendo di avere il coltello dalla parte del manico – scrive il collettivo universitario su facebook – Siamo stanchi di pagare un affitto medio per una stanza singola sia di 215 euro, mentre addirittura il 92% degli studenti ha un contratto irregolare che va ad ingrassare sole le tasche di chi pretende affitti altissimi. Vogliamo ciò che ci spetta di diritto, perché vogliamo che gli stabili sfitti appartenenti all’università, invece che essere venduti ai soliti palazzinari o lasciati in rovina, siano riadattati a studentati e dati a chi, oltre ad averne diritto, ha la necessità di vivere nella città dove studia.”
Gli universitari protestano dunque per l’aumento del 50% degli idonei non beneficiari rispetto allo scorso anno, la diminuzione del finanziamento regionale destinato al diritto allo studio, la mancanza dei posti alloggio, e per gli otto mila studenti fuori sede che frequentano l’ Ateneo cagliaritano costretti ad aggiungere alla voce delle spese quella dell’affitto.
Per tutti questi motivi gli studenti universitari manifesteranno il 19 dicembre dalle 9 in piazza yenne.