“Sto a morì”: la commozione del ciclone Meloni, l’underdog alla sfida del Senato

Nel discorso di ieri alla Camera per la fiducia, la premier ha più volte infranto il cerimoniale accorciando così ancora una volta le distanze con la realtà: il tu al deputato, il parlare direttamente ai parlamentari invece che al presidente, le frasi in romanesco a microfono aperto. Fino alle lacrime liberatorie dopo aver confessato a Salvini di sentirsi “morire” per l’emozione. Alle 13 appuntamento al Senato per la fiducia bis: occhi puntati su Berlusconi.


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

“Sto a morì”. Tre parole che racchiudono, spiegano, raccontano Giorgia Meloni, la prima premier donna della storia italiana, che ieri ha incassato la fiducia della Camera dei deputati e oggi alle 13 è attesa in Senato per la fiducia bis. E a Palazzo Madama faro puntato su Berlusconi, che ha annunciato un suo intervento e, dopo le uscite dei giorni scorsi fa tremare gli avversari ignari di quello che dirà. “Sto a morì” ha detto la premier al suo vice Matteo Salvini, incurante del microfono aperto, quando era sopraffatta da un’emozione che forse neanche immaginava.

Giorgia Meloni ieri ha stravolto l’ingessato e polveroso cerimoniale della Camera dei deputati, che peraltro conosce benissimo per esserci arrivata a 25 anni: intercalari in romanesco, commenti a microfono aperto con chi le stava accanto, il tu a un deputato e il rivolgersi direttamente ai colleghi invece che al presidente dell’aula come è prassi.

Sviste dovute all’emozione o scelte precise per segnare il cambio di passo anche con fatti concreti?

“Così finimo ae tre”, ha detto a un certo punto a Salvini quando gli applausi non la lasciavano continuare. Oltre 70 nell’ora o poco più di discorso. Fino alle lacrime finali dopo aver concesso qualche istante alla sua storia personale. “Sono la prima donna che arriva alla Presidenza del Consiglio, vengo da una storia politica che è stata spesso relegata ai margini della storia repubblicana e non ci arrivo tra le braccia di un contesto familiare favorevole o grazie a amicizie importanti; sono quello che gli inglesi definirebbero un underdog, diciamo così, lo sfavorito – ammette – quello che, per riuscire, deve stravolgere tutti i pronostici. E’ quello che intendo fare ancora stravolgere i pronostici”. 


In questo articolo: