Stefano Furesi, 23 anni, cagliaritano: il mio sogno di andare al Dams

L’intervista di Gianfranco Carboni


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Stefano Furesi, ventitré anni: volevo andare al Dams.

Quanti anni hai, dove sei nato, studi?

Nato a Cagliari, ventitré anni. Ho finito da poco la Facoltà di Scienze della Comunicazione, e aspiro più di ogni cosa a diventare un regista. Oltre a girare cortometraggi e vedere posti abbandonati, mi piace osservare il cielo e vedere film!

La fatica, la costanza? Quando e quanto?

Si fatica sempre per tutto, anche quando le cose sembrano semplicissime. E la costanza, occorre in ogni settore, se si voglia far le cose per bene.

Mi dicevi che hai raggiunto un obiettivo negli studi, che tesi hai proposto.

Le nuove tecnologie e l’influenza psico-sociale dei nuovi media nella nostra società.

Un gioco da ragazzi. Ora Università specialistica? Frequentare corsi professionali, o pensi di cercare un’occupazione?

Intendo iscrivermi in una facoltà specialistica – biennio – in ambito artistico e cinematografico.

Quanto conta ed ha determinato la famiglia e i tuoi genitori? Oltre la famiglia chi è stato importante, nella tua vita. A cosa hai dovuto rinunciare?

Sicuramente, senza la mia famiglia non sarei arrivato dove sono ora! E i miei amici son stati essenziali nel formarmi e realizzarmi. Ho dovuto rinunciare a studiare cinema al DAMS di Bologna e ad alcuni episodi che sarebbero dovuti andare in modo diverso.

Ai tuoi genitori e a me che consiglio daresti?

Di dar più fiducia agli altri, senza avere pregiudizi su cosa fanno, anche di difficile comprensione.

Prima mi dicevi che hai scritto un libro, che titolo? A quanti anni? Ispirato da cosa?

Scrissi “Non di questi tempi”. Pubblicato a diciannove anni, quattro anni fa. Non credo di averne più copie! Non so, ispirato e basta.

Bello, l’ho letto. Se diventi un regista ricordati di noi. Musica?  

Ho sentito e visto i concerti rock: Jethro Tull, U2, Roger Waters, PFM, Yes, the Who, Steve Hackett, Camel e Deep Purple. Assieme a teatro, come Mussorvskji e Puccini.

Non ci credo. Cagliari, che dici, apprezzi l’offerta?

Credici pure, con tutte le foto che ho pure fatto, direi che non ci sono dubbi alcuni! Cagliari no comment.

Appassionato di musica mi fa piacere, Beatles o Rolling Stones un’eterna diatriba, per chi sei?

Eh nell’eterna diatriba dico Beatles, più completi.

No! Ma dai! Sei uno dei pochi ad aver visto i Rolling Stones al Circo Massimo. Va be’! Anzi no. Ultimissima sai cosa è uno Spritz?

E sì, so cosa è uno Spritz!

Ottimo, ogni tanto fa bene. Ciao e grazie. “Pleased to meet you Hope you guessed my name, oh yeah who who”. Una strofa te la sei meritata tutta, tanto ho capito, anche per te: “E’ solo rock’n roll ma ci piace”.

Gianfranco Carboni

 

 

 


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