
Un cantiere senza fine, disservizi e una sala passeggeri piena di disagi. Così si presenta la storica stazione Arst di Piazza Matteotti, tra la rassegnazione mista a rabbia dei migliaia di pendolari giornalieri e l’incredulità dei turisti. Studenti, lavoratori, anziani che dopo ore di viaggio tra le poco agevoli strade isolane, si ritrovano a dover fare i conti con un capolinea che di “umano” e “civile” ha ben poco.
“Viaggio quotidianamente da vent’anni e seppure la situazione non sia mai stata tutta rose e fiori, da due anni a questa parte le cose sono notevolmente peggiorate” dichiara Marisa impiegata di Mogoro. L’inizio lavori di riqualificazione tecnica e architettonica del caseggiato, come recita il cartello all’interno della struttura, fu prevista per Novembre 2014, giorni per ultimare l’opera 240. Siamo a fine 2016, qualcosa evidentemente non torna. “Mi sveglio alle 5 per raggiungere il capoluogo da Laconi, la crisi mi ha spinta a reinventarmi nel mondo del lavoro e dopo una vita da ragioniera, mi ritrovo ad assistere un’anziana signora della Cagliari bene” sussurra con un filo di voce Susanna, “rientro al mio paese intorno alle 20, non prima di aver atteso il mio pullman per un’ora tra le correnti di una sala d’aspetto che somiglia sempre più ad una galleria del vento”. Ma a far discutere e indignare maggiormente è la totale assenza di servizi, anche di quelli basilari come il wc, costringendo di fatto i viaggiatori a “bussare” altrove.
“Non solo ci sono difficoltà nella sosta, poiché i posti a sedere sono limitati ed esposti alle intemperie, ma la cosa che fa più indignare è che per qualsiasi bisogno fisico si debba utilizzare il servizio del McDonald, talvolta ritrovandoci costretti a consumare cibo o bevande senza che vi sia la reale necessità” spiega la sulcitana Caterina, in città per una visita specialistica. Dal fronte dell’azienda bocche cucite. Nessuno vuole rilasciare dichiarazioni, nessuno sembra sapere. L’unico gesto concessoci sono le “spallucce” di chi vuole lasciar intendere che sia meglio tacere. C’è infine chi come Francesco, studente universitario del Medio Campidano, quotidianamente si rende protagonista di un gesto che ha davvero del paradossale: “Considerata l’impossibilità di sostare, talvolta per ore, in ciò che tutto può essere definita, tranne che una sala d’attesa e cortesia, mi vedo costretto ad attendere il bus nella vicina stazione dei treni, almeno non corro il rischio di beccarmi una broncopolmonite o dover fare a botte per un seggiolino peraltro sgangherato e arrugginito”. Una realtà insomma che meriterebbe attenzione da parte della Regione, soprattutto in considerazione del fatto che la stessa, neppure quattro mesi fa, si è resa protagonista di rincari sui ticket di viaggio, con aumenti talvolta pari al 25%. Di fronte a cotanta indignazione però, il gesto più nobile è quello di Irene, turista spagnola appena giunta nell’isola, la quale ci liquida con un gentile quanto esaustivo “No comment”.