Stadio del Cagliari, Truzzu difende il progetto: “Faremo uscire Sant’Elia dall’isolamento”

Il sindaco ritorna sulla futura “casa” dei rossoblù: “L’amministrazione precedente voleva il ‘modello Carrefour’, con noi ci saranno anche una piazza e chioschi e ristoranti lungo il canale”


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Le carte del maxi progetto del futuro Sant’Elia sono tra le mani della commissione dell’Urbanistica già da tempo. La futura “casa” del Cagliari dovrebbe vedere la luce entro il 2024 e, dopo le critiche mosse dall’opposizione comunale, il sindaco Paolo Truzzu pubblica un lungo post su Facebook, difendendo le novità apportate: “Lo capirebbe anche un bambino”, scrive, a contorno di due immagini-rendering dello stadio. E Truzzu – tra il progetto iniziale realizzato dall’allora Giunta Zedda, sino alla “patata bollente” delle cubature – attacca proprio i suoi predecessori. Ecco, di seguito, le sue parole.

 

 

“Da un lato, con l’amministrazione precedente, abbiamo uno stadio, un’area commerciale e un parcheggio, insomma il modello Carrefour. Dall’altro, con la nostra amministrazione, abbiamo uno stadio, un’area commerciale, una piazza, una galleria verde, la sistemazione del lungo canale in veste turistico-ricreativa con la possibilità di avere chioschi, ristoranti e mini strutture ricettive. Soprattutto: nuovi servizi pubblici per il quartiere Sant’Elia e la fine del suo isolamento, con la trasformazione di viale Ferrara in un viale alberato accessibile e attraversabile. Insomma, una riqualificazione urbanistica vera e propria. Poi, può piacere o meno, e questa è un’opinione libera. Ma i fatti oggettivi sono i seguenti: l’area commerciale è stata deliberata dall’amministrazione precedente e non può essere cancellata a meno di non far pagare il danno ai cittadini; l’area commerciale ha le stesse dimensioni della precedente deliberazione e noi stiamo semplicemente modificando la sua conformazione. Da una mega “stecca” lungo i distinti si passa a quattro corpi edilizi, suddivisi da un asse verde e da un sistema di piazze e spazi urbani di uso pubblico che favoriscono l’accessibilità e le relazioni con gli insediamenti contigui di Sant’Elia e San Bartolomeo; le volumetrie complessive dell’area diminuiscono. Anzi, rispetto alle scelte dell’amministrazione precedente, diminuiscono le aree edificabili ed aumentano le aree a parcheggio e a verde. Adesso è tutto nelle mani della commissione Urbanistica, che sono certo saprà fare un lavoro di qualità e magari migliorare ulteriormente questo progetto. Un’ultima considerazione. Il nuovo progetto è perfettamente in linea con le indicazioni scaturite dalla conferenza di servizi, che l’architetto Peretti ha seguito brillantemente nell’elaborare questa proposta. E, per essere chiari, l’incarico alla Peretti non l’ho dato io ma la precedente amministrazione. E a me non interessa di chi sia amica, chi l’abbia scelta e cosa voti. Mi interessa che faccia un buon lavoro, che consenta di migliorare la nostra città, che faccia sì che l’investimento di un privato su un’area pubblica possa fungere da volano per lo sviluppo e la riqualificazione complessiva di un quartiere. E questo fa il nuovo progetto. Oggi come in futuro, rispetto alla polemica pretestuosa, alla politica di piccolo cabotaggio, alla contrapposizione ideologica fine a se stessa, io scelgo e sceglierò sempre il bello e il giusto per la nostra città”.