“Sono Davide, sono un surfista, non sono un criminale e rivoglio la mia libertà”

La lettera di Davide Milleddu: “Ho paura che le capitanerie di porto e i comuni si dimentichino del Kitesurf, del surf, degli sport
velici e di tutte quelle attività che ci hanno reso un po più uomini liberi in questa bellissima terra
che è la Sardegna”


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Sono Davide , Sono un surfista, non son un criminale e #vogliolamialiberta
Ho deciso di unirmi ai tanti che in questi giorni stanno esprimendo il proprio pensiero sui social.
Il mio non vuole essere uno sfogo ma più un appello. Un appello alle istituzioni e a tutti voi che
leggete.
Non voglio parlare di presunti complotti, dei virus, degli asintomatici e del mondo che gira attorno
al covid 19. Non sono un medico.
Non voglio nemmeno parlare delle migliaia di persone che oggi si trovano a non avere i soldi per
comprare del pane.
Sono qui per parlare di Libertà.
Sino ad oggi mi sono affidato alla legge, credendo che questa avrebbe salvaguardato la mia salute e
la salute dei miei cari.. Ma più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto sono stato superficiale.
Vedete, la vita non ha un pulsante di pausa da poter premere . La vita è ora…. oggi…
Questo stare chiusi ci sta facendo del male, quasi più del virus, ci rende cattivi, avidi di libertà, ma
come singoli impotenti e per questo ci scagliamo contro chi ancora oggi ne cerca un po. Troviamo
mille scuse per giustificare la nostra pazienza, apatia, la nostra sottomissione.
I primi a cadere sono le persone, che come me, amano la libertà. Gli ultimi saranno quelli che erano
illusi di essere liberi o la libertà non l’hanno mai voluta.

Vivere la vita non vuol dire lavorare per poi chiudersi tra 4 mura il resto del tempo.
O addirittura 
chiudersi in un appartamento 24 su 24 per chi non ha un lavoro, assaliti da mille pensieri
che lentamente ti logorano dentro .

La mia vita l’ho sempre vissuta al massimo, tanto sport, aria aperta, avventure, amici, famiglia
Ho cercato di godermi ogni minuto con la consapevolezza che l’indomani non avrei potuto avere
tempo o non avere più possibilità per poterlo fare. Le uniche volte che mi sono seduto su un divano
l’ho fatto solo per riposare.
La libertà ha un valore immenso, in passato si sono fatte le guerre per essere uomini liberi.
Oggi mi sento un carcerato, e non ho commesso nessun reato, sono obbligato a rispettare delle
regole per andare a lavorare, regole che per lo stato e la sanità mi permettono di salvaguardare la
mia salute e quella degli altri .
Ma queste stesse regole sembrano non essere applicabili nella vita da uomo libero.
Quasi come se questo virus nelle aziende, nei market, nelle aree comuni si comportasse in un modo
e nell’uomo libero e solitario in un altro.
Quasi come se una mascherina, in fila al market funzionasse e in mezzo al mare magicamente
perdesse efficacia. Io dico che in mezzo al mare funziona molto meglio.
Si parla di una ipotetica riapertura il 4 del mese prossimo, ma la mia paura è che gli sport
individuali, che sino a ieri mi hanno reso libero, distante da tutto lo stress che ci circonda, vengano
messi da parte dalle istituzioni. Ci sono problemi ben più gravi…chi non ha lavoro, la sanità, i
medici, il virus e altri mille e mille problemi .
D’altronde noi, gente di mare siamo sempre stati messi in secondo piano o nel dimenticatoio,
perché non dovrebbero farlo ora..

Ho paura che le capitanerie di porto e i comuni si dimentichino del Kitesurf, del surf, degli sport
velici e di tutte quelle attività che ci hanno reso un po più uomini liberi in questa bellissima terra
che è la Sardegna.
Alle istituzioni chiedo che in questa seconda fase mettano in campo più controlli e che una volta
per tutte smettano di vietare ed inizino a regolamentare in modo sensato.
Poiché anche prima del virus le regole, così strutturate, avevano ben poco senso.
Le mascherine, le distanze di sicurezza, il non fare assembramenti per noi non sono un problema.
Noi normalmente scappiamo dalle folle.

Il mio appello è quello di darci voce, prima del 4 maggio. Noi restiamo a casa. 
Prima che qualcuno prenda decisioni errate o frettolose. 

Sono Davide, Sono un surfista, non son un criminale e #vogliolamialiberta

Davide Milleddu


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