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Procedimento archiviato per “infondatezza della notizia di reato”. Con questa formula il giudice per le indagini preliminari di Cagliari, su richiesta di archiviazione del pubblico ministero, ha prosciolto il direttore generale di Abbanoa Sandro Murtas, assistito dall’avvocato Massimiliano Ravenna, dalle accuse di abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio, minaccia ed estorsione. Erano le accuse mosse in un esposto presentato lo scorso febbraio dai 19 proprietari di abitazioni nella lottizzazione Is Campus di Dolianova. Per sei anni avevano beneficiato del servizio idrico integrato senza pagare alcun corrispettivo ad Abbanoa. Sfruttavano il vecchio allaccio di cantiere rimasto intestato all’impresa costruttrice che nel corso degli anni aveva maturato una morosità di oltre 50mila euro. Di fronte a una tale situazione debitoria, lo scorso dicembre il Gestore unico si era visto costretto a slacciare l’utenza come previsto dal regolamento del Servizio idrico integrato.
Il Tribunale. La conferma della legittimità dell’operato è confermata dal Tribunale. “Gli esponenti”, si legge nel provvedimento di archiviazione, “hanno utilizzato per ben sei anni, dal 2008 al 2014, l’acqua fornita dalla società Abbanoa all’impresa costruttrice; per tutti questi anni nessuno ha provveduto al pagamento della fornitura”. Il giudice stabilisce anche la legittimità dello slaccio: “In questa situazione era dovere di Abbanoa, società per azioni a partecipazione pubblica, creditrice di circa 50mila euro pretendere da coloro che per sei anni avevano fruito della fornitura dell’acqua, senza corrispondere alcunché, il pagamento del dovuto e in caso di mancato pagamento sospendere l’erogazione. Nessun abuso d’ufficio così come nessuna omissione d’atti d’ufficio è stato, quindi, commesso; prospettare, poi, in caso di mancato pagamento delle bollette l’interruzione del servizio non èuò certamente integrare alcuna minaccia o peggio estorsione ma semplice esercizio del proprio diritto di credito”.
Mancata regolarizzazione. In tutti questi anni i residenti non si erano mai preoccupati di regolarizzare la propria posizione: l’allaccio era rimasto intestato all’impresa costruttrice e le reti idriche e fognarie non erano mai state collaudate e cedute al Comune. Passi fondamentali che avrebbero consentito di avere gli allacci singoli per ogni abitazione.
Proposte di conciliazione cadute nel vuoto. Abbanoa aveva anche riallacciato temporaneamente l’utenza per consentire agli abitanti della lottizzazione di mettersi in regola accordandosi sulla suddivisione degli importi per i consumi di cui avevano beneficiato. Dopo innumerevoli riunioni, proposte di conciliazione, interventi del Comune e della Prefettura, i residenti continuarono a rifiutarsi di pagare i consumi idrici degli anni pregressi. Una situazione non più tollerabile: all’ennesimo rifiuto a estinguere il debito, nonostante l’offerta di diverse agevolazioni, lo scorso febbraio Abbanoa decise di slacciare nuovamente l’utenza. Da qui la loro decisione di passare per le vie legali con l’esposto presentato il 16 febbraio che conteneva le accuse contro il direttore generale di Abbanoa rivelatasi del tutto infondate.