Sinnai, il sindaco pronto ad accogliere 80 migranti e scoppia il caos: “Scelta assurda”

La palestra di via Olimpia giudicata valida per ospitare decine di stranieri, Tarcisio Anedda (nella foto): “Situazione di emergenza, sono un servitore dello Stato. Non bisogna avere paura, so che resteranno 15 giorni”. Ma arrivano critiche dalla sua stessa maggioranza, Walter Zucca e Davide Fanti: “Il polo sportivo non è idoneo, a breve riapriranno le scuole”. L’opposizione chiede “una riunione di Consiglio urgente”


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A Sinnai scoppia il caos per l’ok, da parte del sindaco Tarcisio Anedda, a ospitare ottanta migranti. È lo stesso primo cittadino, già dopo le prime polemiche e messaggi al vetriolo, a confermarlo a Casteddu Online, dopo avere già confermato la disponibilità della palestra di via Olimpia alla prefettura: “Devono arrivare a Cagliari domattina alle 9, dopo i controlli a metà mattina arriverebbero a Sinnai. Sono migranti della rotta dei Balcani, mediorientali, che si trovano a Trieste. Non si tratta di migranti via mare, sono tutti giovani. Sono un servitore dello Stato, invito tutti a non avere paura. Stiamo operando nell’emergenza e i tempi sono strettissimi. Abbiamo tutto il dovere di comunicare le cose in termini generali e tempestivi”, aggiunge, riferendosi alle richieste di convocare una seduta del Consiglio comunale: “È il presidente che lo convoca”. Anedda ha avuto dei contatti con la prefettura e, nel pomeriggio, con la Croce Rossa, già presente nella palestra. Un focus, un incontro per gli ultimi dettagli: “Mi è stato detto che rimarranno poco, due settimane, prima di essere trasferiti”, precisa il sindaco di Sinnai. Una scelta che però porta a un mare di polemiche, a partire dalla stessa maggioranza in Comune. Walter Zucca, vicepresidente vicario del consiglio, è netto: “Io, come diversi consiglieri, abbiamo appreso la notizia per vie traverse. Il sindaco ufficialmente non ci ha ancora informato di nulla, a me appare una decisione frettolosa e certamente errata. Il sito di via Olimpia per me non è idoneo ad ospitare queste persone, una palestra infatti non può essere una soluzione civile all’accoglienza di questi 80 ragazzi. A breve riapriranno le scuole, mi chiedo quando verrà restituita questa palestra agli alunni che la frequentavano e se qualcuno ha pensato al problema dei trasporti verso Cagliari, visto la carenza di mezzi e il gran numero di studenti pendolari, a cui si aggiungeranno questi giovani migranti che certamente si recheranno nel capoluogo. Una decisione che contestiamo in quanto il sito che ha messo a disposizione il nostro sindaco per noi non è idoneo. Possiamo solo augurarci che permangano qui per poche settimane come promesso, e che magari si individui una struttura più adeguata”. Concorde anche il consigliere Davide Fanti: “È assurdo apprendere questa notizia dalla stampa, mi chiedo con la carenza di strutture sportive e un bando in pubblicazione che riguardava proprio la palestra di via Olimpia quale sia il destino di chi vuole fare sport a Sinnai. Certamente non sono d’accordo con questa singolare decisione, il sito nel cuore del polo sportivo di Sinnai, frequentato da tanti bambini, non può essere idoneo. Occorre trovare altre soluzioni”.
Prova a spegnere il fuoco delle polemiche la vicesindaca Barbara Pusceddu: “In questo momento il sindaco si è preso la responsabilità, nel momento in cui la prefettura ha avanzato la richiesta lui ha dato la disponibilità. I migranti rimarranno poco, si tratta di una palestra scolastica usata dalle società sportive. Ora dobbiamo gestire il benessere della nostra comunità e di chi arriva”, afferma. “Posso capire che ci siano posizioni diverse, non so quanti altri sindaci hanno dato una loro disponibilità ma ci saranno. Sinnai è un paese accogliente”. Contrarie e sulle barricate le due consigliere dell’M5S, Rita Matta e Chiara Cabras: “Ci uniamo per la richiesta della convocazione del Consiglio comunale urgente. Il nostro paese non può non rispondere all’esigenza straordinaria di questo flusso di sbarchi. È giusto vedersi e discutere in Consiglio comunale, sul come fare a dare una risposta adeguata alla situazione in virtù delle esigenze e delle forze che il nostro comune può dare”.


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