Sinnai, follia in paese: “Un ragazzino minacciato da una baby gang sotto casa”

Paura alla periferia del paese. Una parente esce dalla casa e urla, il gruppo di giovani scappa grazie all’intervento di alcuni avventori di un bar: “Volevano picchiarlo, anche con pezzi di ferro, dopo avergli inviato messaggi minacciosi su WhatsApp, solo perchè ha difeso due ragazzine”. L’assessore alle Politiche sociali Massimo Leoni: “Una vicenda preoccupante, presto avrò un briefing con i carabinieri”


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Sono arrivati davanti alla sua abitazione, qualcuno armato “di ammortizzatori in ferro per le auto”, per fargliela pagare, forse per un litigio avvenuto prima in chat. È successo a Sinnai, alla periferia del paese (non forniamo ulteriori indicazioni per tutelare il minore coinvolto) domenica sera. Del fatto è stato già informato l’assessore comunale delle Politiche sociali Massimo Leoni, che alla nostra redazione ha confermato di essere già in stretto contatto con le forze dell’ordine. A raccontare cosa è capitato, nel dettaglio, sono la mamma e la zia del piccolo, che va ancora alle scuole medie: “Eravamo riuniti in casa, il ragazzino dava segni di nervosismo e aveva sempre gli occhi fissi sul suo smartphone”. Una parente stretta, insospettita, gliel’ha strappato dalle mani e ha iniziato a leggere le chat di WhatsApp: “Abbiamo scoperto che aveva litigato con il suo migliore amico perchè, in una chat con più iscritti, avrebbe difeso due ragazzine bullizzate”. Nelle conversazioni social le parolacce, nonostante la giovane età dei protagonisti, non mancano. Di lì a poco, il caos: “Un gruppo di almeno 25 giovani, alcuni in sella ai motorini, si è radunato davanti alla nostra abitazione”, racconta la zia del piccolo. “Qualcuno aveva tra le mani qualcosa di simile a delle spranghe, cioè ammortizzatori per le auto, che abbiamo ritrovato buttati in alcune aiuole. Sono uscita di corsa da casa, ho chiesto aiuto e sono intervenuti i clienti di un bar vicino alla nostra abitazione, riuscendo a mandare via la gang di giovani. Tra loro c’era anche qualche maggiorenne”.
La madre del piccolo dice di non essere intenzionata a sporgere denuncia: “Sono già riuscita a parlare con qualche genitore dei ragazzi che sono arrivati sotto casa nostra, ricevendo le scuse”. La zia, invece, ci sta pensando: “Stiamo valutando di denunciare tutto ufficialmente ai carabinieri, intanto è già stata fatta una segnalazione”. Una situazione pericolosa, da un lato un gruppo di ragazzini armati di cattive intenzioni, dall’altro un loro coetaneo che è rimasto tappato in casa, protetto dai parenti. Del fatto è stato ampiamente informato, e lo conferma a Casteddu Online, l’assessore comunale delle Politiche sociali di Sinnai, Massimo Leoni: “Sono in contatto con la famiglia del ragazzino, tra poche ore dovrò parlarci di nuovo. E, domani, ho già fissato un incontro, un briefing, con i carabinieri e la procura. Vogliamo capire come agire e cosa fare per evitare che episodi simili, molto gravi e preoccupanti, possano capitare di nuovo”.


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