Villanovaforru, prezzi gonfiati da un albergatore “per togliersi di mezzo” i lavoratori del grande eolico: la protesta continua anche con la singolare iniziativa di chi ha triplicato il costo delle camere del proprio albergo pur di scoraggiare i dipendenti della multinazionale che deve installare le mega torri nel territorio del Medio Campidano. A raccontare l’accaduto è il primo cittadino Maurizio Onnis: “Due mesi fa mi chiama Francesca Figus, del “Funtana Noa”, l’albergo. Dice che ha richieste per luglio da una ditta continentale: vengono a lavorare sul grande eolico nelle nostre campagne. Non li vogliamo. Francesca gli fa un prezzo esagerato, per toglierseli di torno. Quelli non si fanno più sentire. Li abbiamo ritrovati tra Villanovaforru e Sanluri, dieci giorni fa, a tirare su l’anemometro. E hanno detto, perché gliel’abbiamo chiesto, che si sono sistemati altrove. Ora non vorrei sentir dire: «La Figus ha fatto male. Non li ha presi lei e li ha presi qualcun altro». Il problema, ovviamente, non è Francesca, ma proprio chi lavora con gli “invasori” nascondendosi dietro un dito. E in Sardegna ce ne sono tanti. Se si trovasse davanti un muro di rifiuti dalla politica, dalle imprese, dalla cittadinanza, questa gente nell’isola non sbarcherebbe nemmeno”. Non cede il passo Onnis e continua la protesta contro l’assalto al territorio, affiancato da migliaia di persone che, in qualsiasi modo, mettono in atto forme di dissenso contro il parco eolico. “Prima regola: non collaborare con gli avversari”, insomma, espone Onnis. Una battaglia affinché i luoghi non vengano deturpati: non un capriccio bensì un atto generato dalle tante considerazioni che in questi mesi sono state affrontate ed esposte in maniera approfondita al fine di porre a conoscenza di tutte le sfaccettature di queste nuove strutture. Un ulteriore chiarimento è arrivato dalla carta che evidenzia in quali regioni italiane sorgono gli impianti: “Oltre il 90% dell’eolico italiano è concentrato nel sud della penisola, in Sicilia e in Sardegna. In Lombardia niente. In tutto il Veneto e Piemonte, assieme, molto meno di ciò che vorrebbero installare a Sanluri e Villanovaforru. E per chi è l’energia prodotta qua? Non certo per le nostre regioni. Va tutta alle regioni più popolose e affamate di energia del nord. Ecco perché il ritornello secondo cui «la Sardegna deve fare la sua parte», sentito anche da poco in bocca ai politici isolani, è un’emerita cretinata. La nostra parte la facciamo già. E basta pure”.
La carta viene da l’ANEV, associazione dei produttori e operatori del comparto eolico, e mostra la potenza totale delle pale installate oggi in Italia.