Siliqua, i forni degli eredi Mocci resistono alla crisi e vanno avanti

Dopo tanti anni continuano a sfornare il pane tipico nel rispetto delle antiche tradizioni


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A Siliqua negli ultimi anni hanno chiuso due panifici: quello gestito da Efisio Porcu (di Domusnovas) situato in via Mannu, che aveva preso da Augusto Bachis (noto Chicco), che a sua volta aveva “ereditato” da Flaminio Pintus. Di recente, ha chiuso anche la rivendita di Ivan Matteu (di Piscinas), nel corso Repubblica 31, che è rimasta aperta appena sei mesi.
Attualmente, sono rimasti in attività due forni: quello di Roberto Mocci e quello di Giampaolo Mocci. Quest’ultimo è il più datato, è un panificio artigianale gestito da Giampaolo Mocci, che svolge questo mestiere con impegno e passione dall’età di 18 anni. Un’attività tramandata dal padre Antioco, che aveva panificato dal 1937 al 1973. «Per svolgere quest’attività ci vuole tanta pazienza», fa sapere Giampaolo Mocci, «ma anche tanta buona volontà e passione». Il suo panificio si trova in via Emanuele II ed ha un numero consistente di clienti, non solo di Siliqua. Il suo forno produce: panini a lievito di birra, pane civraxiu, focacce, panini di semola e pane coccoi (pane con la semola di grano duro). Produce mediamente circa 80 kg di pane al giorno e panifica dalle 4,00 sino alle 9,00 del mattino. Gli ingredienti principali provengono da fornitori di fiducia, che trattano solo farina e semola di qualità e prodotti nazionali, garantiti e certificati. Il panificio è aperto dalle 7,00 alle 13,30 e dalle 17,00 alle 20,00.
L’altro forno è quello del panettiere Roberto Mocci (attività ereditata dal padre Giovanni Mocci, che a sua volta aveva svolto negli anni ’50 e ‘60), si trova nel rione di Mattixedda, in via Meazza, ed ha anche una rivendita nel corso Repubblica, gestita dalla sorella Manuela. Anche in questo forno il pane è prodotto rispettando le antiche tradizioni e seguendo quei piccoli accorgimenti che consentono un buon risultato finale. Tra questi, il controllo della temperatura dell’ambiente dove si lavora, il tasso di umidità e l’utilizzo della “materia prima”, ossia la semola, che dev’essere di ottima qualità. Un’altra componente fondamentale è il forno, del quale si deve conoscere la sua resa finale: infatti, ogni forno ha le sue peculiarità. Altra caratteristica importante è “su frammentu”, ovvero il lievito naturale fatto di pasta madre lasciata inacidire. Il panificio di Roberto Mocci panifica le rosette, i panini all’olio, quelli al latte, su civraxiu, le focacce, i panini di semola, il pane arabo, i panini integrali e su coccoi.

(Roby Collu)


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