Siliqua, 110 candeline per tziu Mundicu: l’uomo più longevo d’Italia

Il nonnino siliquese svela i segreti dell’elisir di lunga vita: lumache, matutzu, cardi selvatici, funghi, asparagi e vino rosso


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Tziu Mundicu Piroddi ha compiuto la bellezza di 110 anni ed ha consolidato il suo record di longevità. Nella storia di Siliqua nessuno era mai arrivato a quest’età. Attualmente è l’uomo più longevo in Sardegna e in Italia, a pari merito con Salvatore Caruso, calabrese, che ha raggiunto la sua stessa età undici giorni fa. Attualmente in tutto il mondo vivono solo 75 persone che hanno superato i 110 anni di vita. Tra le altre curiosità, Filomena Marongiu con i suoi 111 anni compiuti di recente è la donna più longeva in Sardegna. Valerio Piroddi (questo è il suo vero nome) è nato a Villamassargia il 13 novembre 1905 nel villaggio minerario di Orbai. Rimasto orfano del padre fin da bambino, quando aveva appena otto anni, si era trasferito a Siliqua assieme alla madre Maria Zedda. Il nonnino siliquese, da alcuni anni vive col figlio Aldo e la nuora Silvana ad Assemini, dove sarà festeggiato con una cenetta in famiglia. «A mio nonno non piacciono le cerimonie pubbliche», fa sapere la nipote Federica Piroddi, «quando cerchiamo di convincerlo dice di sempre di no e se insistiamo si altera. Ora che lo sappiamo e non glielo proponiamo più. Preferisce festeggiare i compleanni in maniera riservata, soltanto con i suoi familiari. Diciamo che con gli anni è diventato un po’ estroverso».
Tziu Mundicu si era sposato con Antonia Cadeddu dalla cui relazione sono nati tre figli: Aldo, Rosina e Anna. Sei sono invece i suoi nipoti e tre i pronipoti. Fino all’età di 87 anni, l’arzillo nonnino andava a lavorare in vigna con la sua bici. Fumava il sigaro sino all’età di 80 anni. A tavola mangia di tutto, ma predilige le lumache al sugo, la trippa, il maialetto e le anguille arrosto. Ma gli piace anche la verdura selvatica che ha sempre mangiato sin da bambino: matutzu, gureu, cugutzua, funghi e asparagi. A volte si accontenta anche di due uova fritte con cipolla. Il suo primo piatto prediletto, invece, è la fregola sarda con la salsiccia. Un buon bicchiere di vino rigorosamente rosso durante i pasti principali non deve mai mancare. E’ sempre autonomo e lucido, l’unico suo neo è la sordità. Bisogna urlarlo per farci sentire. In genere guarda e commenta i programmi tv. Il suo medico, dr. Vincenzo Putzu, quando lo visita, dice che il suo cuore e la pressione sono sempre perfetti, senza l’ausilio di farmaci. Quando gli è stato chiesto qual è il segreto della sua longevità ha risposto senza esitare: «Un vita all’aria aperta con cibo genuino (possibilmente selvatico o coltivato nell’orticello di casa) e tutti i principali alimenti della cucina tipica sarda». Nella sua vita ha svolto principalmente il lavoro di bracciante agricolo, ha lavorato anche come minatore, manovale e carbonaio. Ha conosciuto le due guerre mondiali, malgrado non abbia prestato il servizio di leva.

Ecco come trascorre le sue giornate: in genere si alza intorno alle 8 del mattino, ma nella stagione invernale un po’ più tardi, a volte anche alle 9,30. Poi, si lava e si veste da solo. Consuma la sua colazione: rigorosamente con caffè latte e fette biscottate. Dopodiché, si siede tranquillo in veranda e rimane lì fino all’ora di pranzo. In genere passa la mattinata cantando, coccolando il gatto e le cocorite. Qualche volta invece si appisola. Intorno alle 12,30 è l’ora ideale per il pranzo. Ultimamente, è un po’ viziato e spesso fa le bizze a seconda del menù che gli viene proposto. Se però gli si presenta un piatto di lumache col sugo, allora gli ritorna il sorriso. Durante il pranzo guarda la tv o commenta le immagini del telegiornale. Dopo pranzo, solita pennichella in poltrona o direttamente sul letto, in genere fino alle 16,30. Poi, alle 17 è l’ora della merenda. Nel periodo estivo la coppetta di gelato con panna e cioccolato non gli deve mai mancare. Mangia volentieri anche i biscotti sardi, le pattatine e i pop corn. In realtà è un po’ goloso e non si priva neppure dei cioccolatini o delle caramelle. Tra l’altro non è diabetico e alla sua età può permettersi anche qualche sfizio. Nel pomeriggio, sta un po’ in veranda, seduto nella sua immancabile poltrona fino all’ora di cena. Dopo cena, non sta molto in cucina e in genere va a letto presto. A meno che non ci sia qualche partita di calcio che guarda sempre volentieri. La notte non dorme tanto e spesso la passa a parlare a voce alta. Solitamente non esce mai, anche se gli piace molto stare in compagnia.