
Il fascino dei linguaggi della scena e i “giochi pericolosi” nella seconda edizione di Palcoscenici d’Estate/ Teatro e Società – Città di Quartu 2013: titolo e e tema emblematico per un insolito dittico, firmato Teatro del Segno e incastonato nella rassegna Quartu Colora l’Estate 2013, che accosta l’ironia e leggerezza degli “Amori da Palcoscenico” al dramma di chi finisce nella spirale del “GAP – Gioco d’Azzardo Patologico” come il protagonista dello spettacolo scritto, diretto e interpretato da Stefano Ledda (con la consulenza del dott. Rolando De Luca, psicologo e psicoterapeuta, responsabile del Centro di Terapia di Campoformido-UD).
Nel centro storico di Quartu Sant’Elena, nello spazio en plein air delle ex Caserme Mura (in via Roma) sabato 31 agosto alle 21.30 Daniela Collu e Stefano Ledda condurranno gli spettatori fra le quinte e nel centro della trama di commedie e tragedie sfogliando – con grazia e spesso con arguzia, i copioni scritti da autori come William Shakespeare e Carlo Goldoni, e il “Cyrano de Bergerac”, capolavoro di Edmond Rostand, per un’antologia dei più celebri dialoghi d’innamorati.
Una vorticosa giostra delle passioni, dal primo fatale incrocio di sguardi che decide il destino di Romeo e Giulietta alla magia delle parole – in forma di poesia- che incanta la bella Rossana, al dramma della gelosia che offusca la ragione, all’arte della seduzione esercitata con garbo e malizia dalla Locandiera goldoniana: un catalogo dei più famosi “Amori da Palcoscenico” per un coinvolgente divertissement metateatrale. Tecniche e segreti dell’arte dell’arte della scena s’intrecciano infatti ai frammenti di teatro, nella pièce originale scritta da Stefano Ledda (che firma anche la regia dello spettacolo) insieme ad Aurora Simeone, con uno sguardo ai classici e un bel pizzico di fantasia, in un intrigante viaggio tra i labirinti del cuore.
Suggellerà il duplice appuntamento fra “Teatro e Società” dei Palcoscenici d’Estate 2013 a Quartu Sant’Elena, giovedì 12 settembre alle 21.30 sempre presso le ex Caserme Mura, “GAP – Gioco d’Azzardo Patologico”, che mette in scena una delle forme più subdole e pericolose di dipendenza, quella innescata dal ritmo ipnotico delle slot machines e dal piacere del rischio. Il progetto originale, ideato da Stefano Ledda, che ha curato drammaturgia e regia ed è anche interprete dello spettacolo, quasi un one man show, impreziosito da inserti video di Andrea Lotta, si ispira alle innumerevoli storie segnate da un’insospettabile fragilità, e insieme dalla facilità d’accesso ai sistemi di gioco “virtuale” o tecnologico, sempre più diffusi, in cui la tentazione e il brivido di una piccola scommessa si trasforma in un meccanismo perverso, da cui è difficile e talvolta impossibile uscire.
“GAP” svela attraversa i diversi passaggi il crescendo di danni collaterali che l’innocente gusto di mettere alla prova la fortuna può portare con sé; specie se, davanti a perdite sempre più ingenti subentra l’ansia di rifarsi, a ogni costo, forti dell’infondata certezza che la sorte tornerà a sorridere. Inizia così una spirale che può avere conseguenze sgradevoli, e talvolta drammatiche. Data la delicatezza e l’urgenza del tema – e le complesse questioni che lo riguardano – lo spettacolo ( fulcro del progetto “Rivinarsi è un gioco”) è stato realizzato con la consulenza del dottor Rolando De Luca, psicologo e psicoterapeuta, responsabile del Centro di Terapia di Campoformido (UD) per ex giocatori d’azzardo e le loro famiglie.
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