Sì alla perizia psichiatrica su Andrea Tidu, il 27enne resta in carcere: “È molto provato”

Sì alla verifica di un’esperta sul giovane che ha ucciso la madre a Sinnai. Il gip accoglie la richiesta, fatta dall’avvocato difensore Roberto Zanda (nel riquadro a sinistra) e dal giudice: il matricidio potrebbe essere frutto non di una lite per l’auto ma di problemi psicologici emersi, come raccontato anche dalla sorella, nell’ultimo periodo


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Via libera alla perizia psichiatrica su Andrea Tidu, il 27enne di Sinnai che ha ammazzato, con una coltellata, la madre Maria Dolores Cannas due giorni fa. Ad accogliere la richiesta dell’avvocato difensore Roberto Zanda e dello stesso pm Enrico Lussu è stato il gip, Giorgio Altieri, al termine dell’interrogatorio di convalida, che ha visto Tidu rimanere sempre in silenzio. Si tratta di una decisone che apre a scenari, ovviamente, imprevedibili: se venisse accertato un problema psichico cadrebbe in automatico l’accusa di omicidio volontario. Il legale del giovane ha puntato sin da subito sulla perizia, già ieri aveva detto chiaramente di non averlo trovato lucido, a distanza di oltre 24 ore dal matricidio. Sarà Irene Mascia a stilare un rapporto, successivo alla visita su Tidu, e a consegnarlo al pubblico ministero. La data della visita deve ancora essere fissata, nel frattempo il ventisettenne rimarrà dietro le sbarre, come sempre a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 

 

E, come anticipato ieri da Casteddu Online, prende quindi piede la pista che l’assassinio commesso dal giovane possa essere legato a dei problemi mentali e non, totalmente, al “no” da parte della madre all’utilizzo dell’automobile di famiglia, visto che Tidu non aveva la patente dopo che gliel’avevano ritirata perchè trovato ubriaco alla guida. Persone a lui vicine, inclusa la sorella, hanno detto in modo chiaro, e facendo degli esempi, di avere notato dei netti cambi di comportamento di Andrea Tidu nell’ultimo periodo.