Sgarbi dopo le polemiche: “Cagliari città bellissima, ma l’aeroporto è un lager”

Il critico d’arte, in un nuovo video, si scusa a modo suo con i sardi e spiega la sua visione della sicurezza ai varchi di controllo: “E’ una presa per il c..o”


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di Vanessa Usai

Dopo le polemiche suscitate da un video di Vittorio Sgarbi in cui aveva detto che ‘Cagliari non è in Italia’, per essere stato costretto a togliere la cintura e consegnare la schiuma da barba ai varchi di controllo dell’aeroporto Mario Mameli di Elmas, il critico d’arte posta un nuovo filmato nel quale spiega la sua visione della sicurezza aeroportuale e in qualche modo si scusa con il capoluogo della Sardegna. “Cagliari è una città bellissima”, esordisce Sgarbi, ricordando di esserci stato più volte, anche per lavoro. “Io intendevo l’aeroporto di Cagliari, perché in nessun altro aeroporto mi è mai stato chiesto di togliere la cintura, e non perché io sia un vip. Vip è una parola che mi fa schifo, io sono Vittorio Sgarbi”. Il critico spiega che da anni non gli veniva chiesto di togliere la cintura, perché “da nessuna parte è scritto che uno deve togliere la cintura”.

Passando alla questione della schiuma da barba, “finora nessuno si era preoccupato che fosse troppo grande – afferma Sgarbi – e intanto ti buttano via una cosa che ti rubano”. Incurante del fatto che esistano delle norme in tal senso, Sgarbi parte poi all’attacco di queste misure di sicurezza, sulla base delle quali bisognerebbe allora far togliere la cintura anche all’ingresso dei bar, dei ristoranti e degli alberghi. “Non voglio essere preso per il culo – insiste – e questa è una presa per il culo, mentre la sicurezza deve essere una cosa seria, che non consiste nel far togliere le scarpe o la cintura”.

“Non ho niente contro i sardi – conclude Sgarbi – ho tutto contro quelli che fanno i controlli all’aeroporto di Cagliari, facendolo diventare una specie di lager. Non sono un vip, sono Vittorio Sgarbi e difendo la mia libertà”.