“Seui, così abbiamo inventato lo spettacolo delle maschere dell’Isola”

Gianfranco Carboni intervista Dennis Mura, il presidente dell’Associazione Urtzu e Sa Mamulada di Seui che sabato prossimo porterà le maschere di tutta l’Isola in una manifestazione spettacolare e originale


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Buona giornata, come si sta oggi in Barbagia?

In Barbagia si sta sempre bene, il freddo secco tempra il corpo e l’anima, respirare l’aria pura, di un paese dei monti del Gennargentu – che sfiora i 900 mt – è come bere l’ambrosia.

Seui, quanti abitanti ha? Tu sei rimasto e continui gli studi, molti vanno via, è una scelta?

Seui conta 1300 anime. Sono ancora in corso di laurea, ma gli interessi e passioni mi hanno sempre in qualche modo limitato, ancora non so dove starò e dove si concretizzerà il mio futuro. Dovrò scegliere un posto o luogo che permetta di crearmi un reddito spero tanto a Seui, perché ha un gran potenziale economico, forse unico.

Parliamo di cose allegre, per quanto scherzosamente si parli di maschere che fanno paura. Hai intrapreso insieme a molti compaesani un percorso, cosa ti aspetti?

La cosa non è rimasta circoscritta a is istrintorgiur de idha, è esplosa come una bomba a orologeria, tante che abbiamo raggiunto in soli due anni un successo che non ha precedenti nella storia delle maschere sarde. In ogni luogo in cui andiamo è un trionfo.

Molte richieste da parte di organizzazioni o amministrazioni locali?

Un evento a catena, ci ha portato: per le vie di Cagliari, grazie all’associazione Quadrifoglio Karalis, ad aprire il concerto di Salmo al Mondo Ichnusa, la partecipazione al film Nuraghes. Quest’ultimo un film, che a mio avviso cambierà la storia dell’isola, in cui sono stuntman e uno degli attori principali. Questo grande decollo, perdonami la presunzione, è dovuto forse al fatto che l’associazione ha un presidente giovane, intraprendente e preparato con la dimestichezza di interagire con il mondo.

Presunzione concessa, parlano i fatti. Chi ringrazieresti?

Ovviamente il merito è di tutti, la macchina che funziona in modo eccellente, mio padre si fa in quattro per la “causa” o forse per amore al figlio. In fin dei conti il boom è dovuto ad una serie di eventi a catena in cui tutti sono protagonisti, le collaborazioni con il comune che hanno lanciato e sostenuto il progetto fin dal principio, il sindaco Cannas e l’associazione Su Prugadoriui in particolare con Simone Farci. La collaborazione al cast di Nuraghes, capeggiato da Mauro Aragoni è stato un gran successo.

 

L’evento di sabato 17, com’è nato?

Non si può far nulla senza il calore e il sostegno che per ogni manifestazione da il paese… è questo perché Seui è Seui.

Sinceramente non mi aspettavo nulla quando ho deciso di ricreare, o meglio ripresentare, un’antica tradizione cui i compaesani erano legati. Un piccolo omaggio a Seui, il titolo sa die ‘e sa Mamulada è stato proposto da noi.

 

Una nuova edizione o cambia qualcosa?

L’evento è nato come riproposta delle due edizioni precedenti noto come sa die sa Mamulada, la cui ricorrenza tempi addietro si svolgeva il 19 dicembre, come testimoniato dai nostri anziani. La decisione di espandere l’evento alla partecipazione di altre maschere, nasce per creare una sinergia con altri gruppi, un vero è proprio circuito di eventi legato alle maschere e ai rituali arcaici della Sardegna.

 

Entusiasmante, ci sarò di certo al dibattito, che si terra alle 18.30, come sai parleremmo di un volume in cui sono riportati due scritti: uno tuo e uno del giornalista Giuseppe Deplano, in cui si descrive la storia della maschera suhense. Un’ultima domanda, hai da aggiungere qualcosa?

 Si, è entusiasmante. Non ho dubbi che ci sarai. Da una semplice idea è venuto fuori un programma, che sta facendo il giro della Sardegna, ci siamo messi in gioco, vedremo cosa ne verrà fuori. Non abbiamo aspettative ma buona volontà e spirito d’iniziativa.

 

Era una falsa “ultima domanda”. Ecco l’ultima, l’ospitalità barbaricina è sempre una certezza, sabato cosa ci aspetta dacci un’anticipazione.

 Si l’ospitalità è una certezza, consuetudine seuese. Il menù sarà una sorpresa. Permettimi un cenno rivolto a chi sarà presente, volendo possono trovare un alloggio per la notte nei vari bed and breakfast del paese.

 

Grazie e complimenti, ci vediamo alle 16,30, ora di inizio delle sfilate e dei riti arcaici. Atras bortasa


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