Sestu, la scelta di una mamma: “Ho preteso che denunciassero mio figlio per furto perché voglio salvarlo”

In paese un minorenne è stato denunciato dopo essere stato beccato dalle telecamere mentre, da un’auto, ha preso un portafoglio. La madre: “Ho chiesto personalmente alla vittima che lo denunciasse, ha sbagliato ed è giusto che paghi. Mi ha detto che l’ha fatto perché sarebbe minacciato da un altro giovane ma non mi ha chiesto aiuto”


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Ha saputo che il figlio aveva aperto un’automobile, a Sestu, e preso dei soldi dalla stessa padrona della vettura: “Voglio che lo denunci”. E lei, la vittima del furto, forte anche delle immagini di una telecamera che avevano ripreso il giovane, un sedicenne, aprire la portiera e rovistare dentro la vettura, l’ha fatto. E lui si è beccato una denuncia a piede libero per furto: “Non l’avrebbero denunciato se non avessi chiesto esplicitamente di farlo”. A parlare, a Casteddu Online, è la madre del ragazzino, una 43enne della quale non pubblichiamo il nome per tutelare l’identità del minore. “Mio figlio ha rubato sotto la minaccia, così mi ha detto, di un altro suo coetaneo. Non ha chiesto consigli a me ma ha rubato, peggiorando la sua situazione”, dice. “La persona che ha subìto il furto ha detto che ha rubato 1250 euro, lui invece dice che sono quattrocento. I soldi che ha rubato li ha dati a chi lo sta minacciando, ma non lo denuncio perchè non ci sono prove, ci sono delle chiamate ma sono dell’idea che avrebbe potuto chiedere aiuto a me, al padre o ad altri familiari”. Una scelta che sicuramente farà discutere, in un’epoca dove tanti genitori tendono a difendere i figli a spada tratta anche davanti all’evidenza di certi fatti gravi, quella della quarantatreenne.
“Ho voluto la denuncia, mio figlio deve pagare i suoi errori e voglio anche salvarlo da una società che mette in pericolo i ragazzi. Molte volte non è colpa di noi genitori se capitano certi fatti”, sostiene la madre del giovanissimo. “Ai carabinieri mio figlio ha fatto nome e cognome del ragazzo che lo minaccia, ma è giusto che paghi lui, ma non è Pablo Escobar. L’importante è che mio figlio abbia capito l’errore che ha fatto”, cioè rubare soldi. “E preciso che è stato accusato di tentato furto, è un quindicenne che ha sbagliato e che sta chiedendo scusa alla società e che dovrà chiedere scusa soprattutto a me. Lui ora è a casa, non esce e per qualche giorno non andrà a scuola”.