Sestu, “il tampone a mio figlio? Venti giorni dopo la chiusura della scuole” 

La lettera di convocazione dell’Ats per eseguire il test, in seguito a un caso positivo accertato, è arrivata ieri. Valeria P., mamma 44enne: “Ha senso? Io ho continuato a far uscire il mio bambino, adesso posso solo sperare che non sia positivo”


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La comunicazione dell’Ats? Porta la data di ieri, otto novembre 2020: convocazione oggi, alle quindici, per effettuare il tampone. Un avviso che ha spiazzato alcune mamme di una delle scuole di Sestu chiuse, ormai, dallo scorso venti ottobre. Tre giorni dopo erano stati sottoposti a tampone gli alunni e gli insegnanti di varie classi primarie, ma non di tutte. Ieri, appunto, l’avviso, relativo a “un soggetto” che frequenta proprio la scuola aperta e frequentata, sino a venti giorni fa, da alunni e insegnanti. Valeria P., 44 anni (nome di fantasia per tutelare la privacy del figlio, un bimbo di 9 anni) ha strabuzzato gli occhi: “Non capisco il senso. A Sestu le scuole, sinora, sono ancora chiuse, ma visto che non mi era arrivata nessuna comunicazione da parte dell’Ats nei giorni successivi al venti ottobre, io ho continuato a portare mio figlio a fare sport e, in generale, a farlo uscire di casa. Ora posso solo sperare che non sia positivo”, afferma la donna. Che, nel pomeriggio, ha pazientemente atteso in fila, fuori dal padiglione N della Cittadella della salute di via Romagna a Cagliari, il turno di suo figlio.
“Non mi aspettavo certo tempi così lunghi prima di ricevere una simile comunicazione. La positività della quale parla l’Ats non so a quando risalga, ovviamente c’è la privacy. Ma, comunque, mio figlio non fa scuola dal venti ottobre scorso”.


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