Serramanna contro Abbanoa, un referendum consultivo affinché “i cittadini possano finalmente esprimere la loro opinione”: l’annuncio da parte del comitato cittadino che lotta per evitare il passaggio della gestione idrica dal Comune all’ente. Intanto prosegue la campagna per il tesseramento all’associazione consumatori, anche domani mattina un banchetto sarà presente presso la pineta comunale per raccogliere le adesioni. Una battaglia che va avanti oramai da oltre un anno, ossia da quando era stata preannunciata la procedura per “scippare” il bene più prezioso che, sinora, è gestito dall’istituzione locale. Promotrice principale di questa iniziativa è una cittadina, Tifany Podda, che, con tenacia e non senza difficoltà ha portato avanti, passo dopo passo, tutte le azioni legali necessarie per evitare il passaggio della gestione dell’acqua. I prossimi giorni un’altra iniziativa, quindi, per dar voce ai cittadini e far esprimere il proprio parere a riguardo.
Fonte di inestimabile valore, l’acqua di Serramanna è da sempre conosciuta come buona e speciale e gli abitanti non vogliono che dai loro rubinetti smetta di sgorgare quella locale per far posto a quella “imposta” da Abbanoa. “Il Comune di Serramanna, ha come unica fonte di approvvigionamento idrico l’acqua del sottosuolo che viene emunta
tramite un sistema di pozzi (“Mitza Seui”, “Sa Murta Niedda” “S’Acqua Bella”) con relative pompe sommerse per essere quindi inviata, tramite un sistema di tubazioni, ad un sistema di accumulo dal quale, dopo potabilizzazione, viene convogliata tramite due gruppi di pompaggio, al torrino piezometrico ubicato nel centro abitato nella Via Sassari ang. Via Verdi e ad un ulteriore serbatoio di accumulo e di compenso della capacità di circa 500 mc, ubicato in corrispondenza dell’incrocio tra Corso Italia e Corso Europa” aveva spiegato Podda. “Dal torrino e dal serbatoio l’acqua viene immessa nella rete idrica per essere quindi distribuita alle utenze. Parte dell’impianto di adduzione e distribuzione è dotato di un sistema di tele-controllo che ne permette il monitoraggio.
Attualmente tutta la gestione del servizio idrico fa capo alla struttura comunale: gestione degli impianti di emungimento e potabilizzazione, gestione e manutenzione delle reti e rapporti contrattuali con l’utenza”.