Serramanna: addio a Luigi Locci, “zio” di tutti gli animali abbandonati

Un male incurabile ha portato via il volontario Luigi Locci, 65 anni.


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“La vita si accanisce sempre con le persone più buone”: e zio Luigi, come veniva chiamato da tutti, era veramente una persona con un gran cuore. Lo ricordano i suoi amici e colleghi di tante avventure e salvataggi, i membri del “Randagino”, una associazione che si prodiga da tanti anni per i quattro zampe meno fortunati.

Una carezza non mancava mai, ricambiata con lo scondinzolare continuo e una leccata da parte di chi, prima di incontrare lui e tutti gli altri volontari, aveva conosciuto solo la cattiveria messa in atto da esseri umani spietati. Abbandonati, torturati, mostrano le ferite dell’animo attraverso una luce spenta espressa nello sguardo di chi non può parlare ma racconta una storia che vale più di mille parole. Quello che poi si trasforma in un luccichio, in amore incondizionato nei confronti di chi li ha salvati da una vita difficile, da una morte assicurata. Ecco, zio Luigi era tutto questo per i suoi amici a quattro zampe e gli altri instancabili volontari che lottano senza tregua per sensibilizzare al rispetto verso il benessere animale. Una associazione che conta molte mani, ma mai abbastanza, per far fronte alla grande mole di lavoro: abbandoni pressoché all’ordine del giorno e un rifugio da seguire, mantenere, che ospita decine di cani. “Siamo certe che ad accoglierlo oltre ai suoi cari ci saranno anche tutti i nostri pelosetti che ci hanno lasciato. Tutto l’amore che ha donato in vita non morirà mai”.


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