Ventun anni, senegalese, da sette anni in Sardegna. Serigne vive con suo padre e suo fratello e alcuni amici a Cagliari in un piccolo appartamento nel quartiere di San Benedetto. Occhi profondi e un gran sorriso, pronto ad accogliere il mondo con curiosità e senza pregiudizi. Quelli con cui invece ogni giorno ha a che fare, come quando passeggia in via Dante e qualcuno lo apostrofa con aggettivi denigratori. O come quando va a chiedere lavoro, ma nessuno gli risponde perché straniero. Serigne è uno dei tanti ragazzi che vive a Cagliari che cerca di inserirsi nel tessuto sociale locale, e ci è riuscito.
Portiere nella squadra di hockey nell’Under 21 dell’Amsicora, Serigne fa parte della grande famiglia Special Olympics, è uno degli atleti della squadra di calcio. Recentemente ha preso parte allo Special Olympics Unifed Football Tournament a Roma, un torneo fra atleti con e senza disabilità provenienti da tutta Italia ed Europa. “Sono stato molto felice che mi abbiano scelto, potevano chiamare chiunque altro a rappresentare l’Italia invece hanno scelto me” racconta entusiasta.
Il ventenne senegalese ha frequentato l’istituto Alberghiero, dove ha conseguito la qualifica di terza superiore, e quest’anno si è riscritto ai corsi serali dell’istituto professionale Pertini. “Amo la matematica, le lingue, la chimica e la psicologia, odio invece la fisica”, racconta. “Un alunno brillante, senza dubbio il migliore, curioso e sempre attento” lo descrive la sua professoressa Francesca Giraldi – Lui cerca di riscattarsi, non vorrebbe fare il parcheggiatore, ha dei sogni e vorrebbe un futuro come tutti i suoi coetanei sardi”.
Serigne si è riscritto a scuola quest’anno, anche per sfuggire a un destino con il quale non vorrebbe avere a che fare, quello del parcheggiatore, che salturiamente è costretto a fare anche lui per guadagnare qualche spicciolo. E’ stato vittima recentemente di un aggressione in una lite fra connazionali, ma di questo proferisce non parlare. Si è trovato in mezzo ad una situazione nel quale non doveva trovarsi.
“Spero di trovare un lavoro vero, magari come receptionist o come cameriere, ho già lavorato in vari strutture ricettive e possiedo la qualifica alberghiera, vorrei che il mio futuro fosse in questo campo”, si augura.