Stipendi arretrati, ferie soppresse e una serie di denunce all’Ispettorato del lavoro. Il ristorante chic che si trova all’interno delle mura del mercato di San Benedetto, il Peek a Boo, rischia di rimanere senza dipendenti, dopo le dimissioni per giusta causa di alcuni di loro, e altri che si sono rivolti a legali e consulenti. Tra le accuse, che ora andranno verificate punto per punto, anche ritardi sul versamento dei contributi previdenziali e la presenza di dipendenti senza assicurazione.
Proprietario del locale è il Comune di Cagliari, che l’ha dato in concessione. A gestire il ristorante dal 2011 è la Koy s.r.l., su cui ricadono le accuse degli ex dipendenti e una causa in corso con la società concessionaria del locale, per il mancato pagamento dei fitti che nei mesi si sono accumulati. I primi due anni la gestione è stata fiorente, nel 2013 qualche problema, e infine un 2014 disastroso: nella banca dati della Camera di Commercio a carico della Koy s.r.l. risultano 13 protesti per un importo di oltre 96 mila euro.
Una vicenda, quella del Peek a Boo, inevitabilmente legata a quella di altri due locali chiusi nel dicembre scorso, e gestiti dalla stessa società: “Sa Lolla” di Pula e il “Neverfull” di piazza San Sepolcro. Nel primo i lavoratori si son visti costretti ad intraprendere azione legale a tutela dei loro diritti; i due dipendenti senza stipendio da più mesi sono stati costretti, sotto consiglio legale, a restituire le chiavi ai proprietari ed iniziare una causa di lavoro. Il proprietario delle mura non percependo gli affitti da molti mesi ha intentato la causa di sfratto per morosità, ed è emerso inoltre che tutti gli arredi esterni facenti parte dell’azienda sono stati rimossi dall’amministrazione comunale causa un forte debito per la tassa di occupazione del suolo pubblico, non pagata dalla Koy. Storia simile per il “Neverfull” di piazza San Sepolcro, sempre chiuso da dicembre 2014: molti dipendenti hanno lavorato nel bar senza essere pagati. Intanto la Koy S.r.l, attraverso i suoi legali, fa sapere che il Neverfull è ancora regolamente aperto, e di essere in attesa dell’esito delle cause in corso, “alcune delle quali hanno già avuto esito positivo, seppur in primo grado”. Foto di Stefano Garau, fonte https://500px.com/StefanoGarau.












