“Senza green pass al market solo beni essenziali? Può esserlo anche una pentola: il Governo crea confusione”

Senza la certificazione verde sì ai “prodotti essenziali” nei supermercati anche in Sardegna. Giuliano Frau dell’Adoc: “Draghi sopravvaluta l’intelligenza del virus, non circola ovunque? Non c’è proprio buon senso, ricordiamocelo quando andremo alle urne”


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I “beni essenziali”? Il cibo, sicuramente. Ma non altri prodotti slegati da quelle necessità primarie “tipiche” dell’essere umano. Col nuovo Dpcm firmato da Mario Draghi, dal primo febbraio sarà possibile, nei supermercati, fare acquisti in tutti i reparti solo col green pass base. Chi ne è sprovvisto non potrà riempirsi il carrello a piacere: sono previsti controlli a campione, il rischio di una multa c’è tutto. Uno scenario che fa infuriare Giuliano Frau, presidente sardo dell’Adoc: “Il Governo sopravvaluta l’intelligenza del virus, forse in determinate occasioni non circola? Diciamo che non si ha il coraggio di dire che il green pass deve essere obbligatorio ovunque, anche quando si va in bagno. Se così fosse”, dice Frau, “sarei favorevole. Invece si crea solo altra confusione. Sono decisioni illogiche”.
E Frau fa un paragone che ben rende l’idea: “In un supermarket, senza green pass, posso comprare cibo. E se poi mi serve anche una pentola per poterlo cucinare? Quello non è più un bene essenziale, e come mangio? Servirebbe il buon senso”, prosegue il numero uno dell’Adoc, “spero che tutti ai ricordino di queste scelte al momento del voto. Viene difficile poter commentare ulteriormente una simile imbecillità”.


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