“Sennori, tanti disoccupati e il sindaco spende 229mila euro di staff”

La dura protesta del Movimento 5 Stelle


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Quel che sta accadendo a Sennori, in relazione all’istituzione di un cosiddetto staff del sindaco è fatto di assoluta gravità, eticamente e politicamente inaccettabile. In un momento in cui la disoccupazione è in crescita e la comunità fa i conti con il dilagante fenomeno delle povertà estreme, il primo cittadino sennorese si preoccupa di trovare campo di atterraggio per i non eletti della sua lista. Il tutto, ovviamente, con soldi pubblici e un importo pari a 229mila euro, risorse che potrebbero essere impiegate per risolvere problemi di ben altra urgenza e portata”. Così Nicola Bianchi, portavoce del Movimento Cinque Stelle eletto alla Camera dei deputati e cittadino di Sennori.

 

Lo scandalo, emerso in seguito alla pubblicazione in Albo Pretorio di una delibera di Giunta che conteneva la decisione degli amministratori di istituire il sopra citato “staff del sindaco”, non ha lasciato indifferenti i cittadini e gli attivisti del Movimento Cinque Stelle di Sennori, che hanno subito denunciato il caso, fonte di sperpero di fondi pubblici con conseguente dannosa riduzione dei servizi per l’intera cittadinanza. 

 

In una lettera ad hoc a firma Movimento Cinque Stelle Sennori – pubblicata sulla pagina Facebook ufficiale del Movimento e condivisa dall’onorevole Bianchi –  indirizzata in primis al sindaco, quindi alla sua Giunta e a tutti i consiglieri di maggioranza in Comune, vengono esplicitate tutte le ragioni della protesta a partire dal fatto, grave, che soldi impegnati per il pagamento dello staff saranno infatti sottratti alla programmazione, lusso che la comunità non può assolutamente permettersi: “A Sennori gli amministratori utilizzano i soldi dei cittadini in modo immorale e la creazione dello staff ne è la prova: è stato infatti creato al solo fine di gratificare economicamente i sostenitori della lista elettorale capeggiata dal sindaco in pectore”.

 

 Prosegue poi la lettera: “Signor sindaco, la riteniamo responsabile di questa scelta come riteniamo responsabili i suoi assessori e i consiglieri di maggioranza che l’hanno sostenuta. Certo è che questa decisione non sarà dimenticata, faremo in modo che le pesi come un macigno per tutta la sua legislatura. Non le sia di conforto il fatto che la gente non contesti, e non creda quindi di avere l’approvazione della popolazione. Le persone sono come assopite e deluse, accettano ormai passivamente tutte le ingiustizie senza avere la forza di combatterle pur sapendo che la somma di tutte queste scelte politiche sbagliate ha collassato il sistema riducendo i nostri redditi, il lavoro, la libertà e la dignità umana. Volevamo sottolineare che con questa scelta ha contribuito ad aumentare la sfiducia della cittadinanza verso la classe politica ma, ancor più grave, ritengo il fatto che assumere dei giovani con incarico nominale possa diffondere la credenza che per poter lavorare sia necessario sostenere una lista elettorale piuttosto che impegnarsi e far valere le proprie capacità”.

 

E ancora: “Durante la campagna elettorale, lei non ha mai fatto menzione di questa intenzione. I programmi proposti ai cittadini non comprendevano certo la creazione uno staff di natura fiduciaria assunto senza alcuna selezione. Se lei avesse manifestato questa sua volontà, ottenendo comunque il consenso popolare, nulla avremo avuto da eccepire a riguardo. Ma piuttosto che tenere fede ai suoi programmi ha cambiato le carte in tavola, e a 11 mesi dal suo insediamento l’unica promessa che riesce a mantenere è collocare i suoi sostenitori a spese dei cittadini. Se ritiene di essere gravato da un carico di lavoro maggiore rispetto agli amministratori che l’hanno preceduta, se ritiene di non riuscire a svolgere il suo mandato avvalendosi delle sue sole forze e dell’aiuto degli assessori che ha scelto, se ritiene che lo staff sia indispensabile al fine di svolgere al meglio il suo compito di sindaco, perché non ha pensato di retribuire questi collaboratori con parte dell’indennità percepita da lei e dai suoi assessori? Perché far pagare una sua inefficienza ai cittadini? In Consiglio comunale abbiamo già espresso il nostro disappunto chiedendole di rinunciare a una spesa giudicata oggettivamente insostenibile. Spesa che graverà sul Comune per il 2017, 2018 e 2019 per un importo di complessivi 229mila euro. Le chiediamo di spiegare ai cittadini le motivazioni di questa scelta che definire ardita è riduttivo.. Lo faccia pubblicamente, sfruttando anche i social network e non solo in Consiglio Comunale che, fra l’altro, già limitato dalla scarsa partecipazione non è fruibile da tutti causa mal funzionamento dello streaming”.


In questo articolo: