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Venerdì 29 maggio a Cagliari, alle 17,00 nell’aula Arcari della Facoltà di Scienze Economiche,
Giuridiche e Politiche in Viale Sant’Ignazio si svolgerà l’incontro pubblico “Il diritto all’informazione
e il Congo: giovani e bambini in una guerra dimenticata”. L’incontro, organizzato dalle
associazioni Africadegna Onlus, Efys Onlus, Rete Radiè Resch, Solidarietà e Diritti –
Fondazione Luca Raggio, partirà dalla presentazione del libro di Luca Jourdan ricercatore in
scienze antropologiche all’Università di Bologna: Generazione Kalashnikov. Un antropologo
dentro la guerra in Congo”, (Editori Laterza).
Introdurrà e coordinerà Pasquale Alfano, interverranno insieme all’autore Patrizia Manduchi, docente
di Storia dei Paesi Islamici dell’Università di Cagliari e Bianca Carcangiu, docente di Storia e
Istituzioni dell’Africa nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Cagliari.
La testimonianza di un antropologo italiano. L’autore, attraverso un approccio
storico-antropologico, si interroga sulle cause di questo conflitto, soffermandosi in particolare sul
fenomeno dei bambini-soldato. Il libro è frutto di una ricerca svolta sul campo dallo stesso Jourdan,
che a partire dal 2001 si è recato nel Nord del Kivu, il cuore del conflitto in Congo.
Congo: la guerra infinita. La Repubblica Democratica del Congo è un territorio in balia di bande
armate e con uno Stato impotente. Dal 1996 il Paese è sprofondato in una guerra di difficile
soluzione che ha provocato oltre cinque milioni di morti. La predazione e il traffico delle risorse
naturali alimentano la guerra che sta devastato il Paese. La crisi sociale colpisce soprattutto le nuove
generazioni, sempre più povere e ai margini della società.
L’esperienza di un antropologo tra i bambini soldato. Il rapimento di bambini da utilizzare come
soldati nelle guerre è tipico di quasi tutti i conflitti africani. Ed inoltre per molti giovani e bambini
l’arruolamento rappresenta una delle rare possibilità di sottrarsi a una condizione di povertà ed
esclusione. Luca Jourdan ha vissuto fra loro e può raccontare in presa diretta quel mondo allucinato
e senza riscatto.