“Oggi a Selargius hanno applicato il decreto di occupazione di urgenza” ovvero il passaggio appena precedente all’esproprio. I proprietari che non volevano vendere sono stati intimati per l’ultima volta di vendere, pena l’esproprio, e infatti hanno venduto”. È il dato di fatto più importante legato al progetto del Tyrrhenian Link è lo stesso comitato dei contrari all’opera che ne da notizia sulla propria pagina ufficiale di Facebook. Nel giorno in cui sono iniziate le grandi manovre per realizzare due centraline, l’arrivo dei tecnici di Terna ha portato i vari gruppi che si sono formati negli ultimi mesi per protestare contro la realizzazione del doppio cavo a raggiungere le campagne selargine. Uno dei manifestanti, l’agricoltore Matteo Pedditzi, si è piazzato sopra una delle trivelle: “Non si possono utilizzare questi soldi per portare via il lavoro a noi. Non ce l’ho con nessun lavoratore, ma l’alternativa è che se tu continui a lavorare io muoio”. Gli operai, alla fine, hanno bloccato e portato via il macchinario, tra gli applausi dei manifestanti. Ma la battaglia di Su Padru, per quanto non violenta, difficilmente potrà essere vinta dai contrari a Tyrrhenian Link.
Tutti gli atti sono già stati firmati, sia dal Comune di Selargius sia dai vari ministeri coinvolti. I manifestanti promettono che “la nostra battaglia contro questa invasione delle nostre terre”, previsti nuovi sit in al Comune selargino e, sicuramente, altre giornate di protesta nelle campagne. Ma gli operai, oggi scortati da polizia e carabinieri, prima o poi dovranno ritornare e compiere tutti i rilievi del caso, sui terreni espropriati, per arrivare a costruire le due centrali, approdo finale del doppio cavo.