Selargius, parco vietato ai cani ma non a tossicodipendenti e ubriachi

Sara Contu, selargina, racconta: “Ammonita dai vigili urbani per avere fatto camminare i miei cani sul prato, ma mia figlia è finita in mezzo al fango con accanto le siringhe dei drogati. Poi sgridata a urla da due uomini perchè i cani non avevano la museruola. Chi si dovrebbe occupare dei ragazzi che lasciano vetro e sigarette ovunque? E poi vogliamo parlare delle siringhe usate trovate sul preziosissimo prato?”


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di Sara Contu, Selargius

Premessa: i miei cani sono Zoe e Giulia; insieme lavoriamo con la cooperativa Killia in progetti di pet-therapy. Vorrei ci fosse rispetto reciproco tra cittadini con e senza cani. Da qui il mio sfogo…

CITTADINI A 6 ZAMPE…CITTADINI A METÀ. Se scegli di vivere con uno o più cani devi scontrarti con un senso civico che fa acqua da tutte le parti. Per non parlare dell’immaginario collettivo. In centri dove ancora il cane è inserito in una cultura rurale, dove alcune persone concepiscono il cane solo incatenato, pretendere di stare in un parco pubblico perché oltre ai cani, si hanno anche i figli, è un’utopia. Sono madre da due anni, ma prima ancora ho la fortuna, da ben 8 anni, di avere al mio fianco due splendidi cani: un Labrador, emblema della bontà, ed uno Staffordshire, aimè, a torto, emblema dell’aggressività per molti ignari; sono per me amiche, colleghe e compagne di vita. Dovrei forse lasciarle a casa oppure fare salti mortali per dividermi tra loro e mia figlia? Le ore non bastano mai quando sei una madre lavoratrice, casalinga, compagna… A tal proposito voglio raccontare ciò che mi è capitato. Ore 10 di domenica 23 aprile, parco lineare di Selargius, giornata fantastica! Con mia figlia di 2 anni e i miei due cani AL GUINZAGLIO, bustine alla mano, mi reco all’interno del parco appena inaugurato. Potrei contare i passi che ho fatto sulle dita di una mano che il primo rappresentante dell’ordine (guardia rurale) interrompe la mia passeggiata per farmi notare che è a mia disposizione l’area cani (se così possiamo chiamarla). Faccio a mia volta notare al gentil signore che il tanto nominato decreto all’ingresso non mi vieta di utilizzare il parco in compagnia dei miei cani, bensì è fatto divieto abbandonare o lasciare liberi i cani nelle aree non autorizzate. Accolgo le sue scuse ma ormai la mia giornata e il mio buon umore sono stati rovinati.

Mi dirigo verso l’area cani, in due minuti i cani e mia figlia erano in un bagno di fango. Vado via prima che il fango diventi m…a! Perché questo capita quando la mentalità comune vuole i cani ghettizzati in ridicoli recinti: “qui dentro faccio quello che voglio”. Mentre prendo la via dell’uscita passeggio sul prato (ho una bambina di due anni) poi fuori, libera da tutti gli sguardi schifati di chi i cani li concepisce solo in gabbia o incatenati. Libera? NO?!? Figuriamoci! Tempestivo intervento di una coppia di vigili urbani che mi ammonisce per aver fatto camminare i cani sul prato. A quel punto la mia pazienza è andata a farsi un giro. Il vaso è pieno! Provo a spiegare che non c’è scritto che io non posso stare sul prato con i cani al guinzaglio, che in questo modo viene limitata la libertà di un cittadino che non può usufruire del parco solo perché non vuole lasciare i cani a casa, anzi…vuole condividere con loro la vita, nel bene e nel male.

Non c’è verso. Si intromettono due uomini sulla settantina che con urla disumane inveiscono contro di me perché i cani non avevano la museruola. Alchè io: scusi signor vigile, chi dovrebbe fermare questi due ignoranti? Chi si dovrebbe occupare dei ragazzi che lasciano vetro e sigarette ovunque? E poi vogliamo parlare delle siringhe usate trovate sul preziosissimo prato? Ovviamente a queste domande i signori vigili non hanno saputo rispondere. Però sul prato con i cani assolutamente NO. Ore 01:45 di stanotte: un gruppo di allegri ragazzi festeggia chissà cosa con fiumi di alcool e petardi. Io mi ritrovo con mia figlia sveglia e i cani terrorizzati. Però sul prato con i cani NO! Ora chiedo a tutti coloro che avranno voglia di leggere questo mio personale sfogo, ho torto o ragione? Il decreto in questione, a mio avviso di dubbia interpretazione, rappresenta un limite alla libertà delle tante persone che scelgono di vivere con un cane? Come possiamo vivere la città noi cittadini a 6 zampe, al contempo madri, padri, nonni? Lascio a chi di dovere rispondere al mio quesito, lungi da me la presunzione di aver ragione e auguro a tutti buon lavoro e felici passeggiate.


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