Un pomeriggio di lavoro che è rischiato di finire in tragedia. Simone Marras, operaio della ditta diretta dal fratello, 40 anni, è stato investito da un automobilista che, dopo pochi secondi, è fuggito. Tutto per un diverbio: “L’uomo al volante dell’auto, una Peugeot 206 grigia, voleva passare a tutti i costi ma c’erano le transenne e dei rami pericolanti”. Marras stava potando, insieme ai colleghi, alcuni alberi in via Metastasio a Selargius. Ne aveva ancora per un’oretta quando, all’improvviso, in lontananza è comparsa la sagoma dell’automobile. Strada ristretta a causa delle transenne, messe per motivi di sicurezza. Ma, stando al suo racconto, il guidatore non ha voluto sentire ragioni: “Mi sono messo davanti alla sua macchina e mi ha colpito a un fianco, facendomi cadere”. Una volta a terra, poi, “ricordo che è passato sopra una delle mie braccia”. I colleghi dell’operaio sono subito intervenuti, ed è nato un parapiglia: “L’automobilista è sceso, mi ha trascinato per la strada, dicendomi di alzarmi, che non mi ero fatto nulla. Invece ero dolorante”. Gli altri operai sono intervenuti, l’uomo è risalito a bordo e, “prima in retromarcia, e poi mettendo la prima, se n’è andato, è fuggito. Per fortuna siamo riusciti a prendere il numero della targa”.
Simone Marras è stato trasportato da un’ambulanza del 118 al Policlinico di Monserrato in codice verde: “Sono andato via quasi subito, c’era troppa fila. Ora ho dei dolori al braccio e alla schiena”, la speranza è che si attenuino nelle prossime ore. “Non ho mai visto prima quell’uomo. Se mi avesse investito con più forza sarei morto, o rimasto ferito. Ho avuto molta paura”. Marras si sfoga: “Le Forze dell’ordine non sono intervenute subito”. Da verifiche fatte da Casteddu Online, del caso sono stati informati gli agenti della polizia Locale di Cagliari e i loro colleghi di Selargius. Se l’operaio vorrà far valere le sue ragioni e fare in modo che l’automobilista “furioso” venga ritrovato, dovrà presentare una denuncia: solo così potranno partire le indagini visto che, come precisano dalla caserma della polizia Locale selargina, “si tratta di un reato non perseguibile d’ufficio”. Ma Marras è deciso: “Andrò a denunciare tutto”.