Sono 825mila gli euro certificati e incassati dal Comune di Selargius, nel 2023, per le multe inflitte per il mancato rispetto del codice della strada: niente cintura, cellulare all’orecchio, passaggi col semaforo rosso o parcheggi su stalli per disabili o sui marciapiedi. La metà esatta, attenzione, è legata ai limiti di velocità non rispettati: si corre, per le vie del paese. Difficile dire se la “moda” sia ancora di casa sulla Statale 131, lì l’autovelox è stato eliminato. Ma, purtroppo, a conti fatti basta il numero di sanzioni staccate in dodici mesi per comprendere che il percorso verso le “strade sicure” è ancora lungo. E, da marzo a maggio 2025, sono quasi ottantamila gli euro relativi a sanzioni per il codice della strada. I numeri sono stati diramati sull’albo pretorio comunale e sono utili per comprendere come si guidi in città, sia un’auto sia uno scooter. C’è stato un netto rialzo di infrazioni, ovviamente, rispetto al 2020 e 2021, due anni dove la maledizione degli automobilisti cafoni è stata sostituita anche a Selargius da quella del Coronavirus. Poi, la circolazione è ripresa con i numeri di sempre: “In via Peretti, grazie alle operazioni di messa in sicurezza, come le strisce pedonali ad alta visibilità, non abbiamo registrato nessun evento critico”. Ed è già tanto, visti i drammi avvenuti nel tratto di competenza del Comune di Cagliari.
I problemi abbondano da altre parti: “La mattina, quando i ragazzini vengono portati nelle scuole, assistiamo a scene al di la della normalità. Auto addirittura parcheggiate sopra le rotonde”, prosegue Cantori. Una sosta già di per se vietata, che diventa anche incomprensibile visto che sarebbe sufficiente impiegare qualche secondo per far scendere l’alunno o l’alunna dalla vettura e allontanarsi. “In generale, ancora troppi pensano che alla guida tutto sia concesso, tutto sia un diritto, anche viaggiare senza assicurazione o scappare dopo un investimento”. E quello del cellulare all’orecchio mentre si è al volante continua a restare una delle infrazioni più quotate: “Anche da parte di automobilisti che, nonostante guidino vetture del valore di centomila euro, non hanno un semplice vivavoce o bluetooth installato”.